Dall’Ufficio d’Informazione Finanziaria (UIF) i nuovi indici per smascherare le frodi delle ‘imprese filtro’ che sfuggono anche al controllo contabile


Da ItaliaOggi.

Indici Uif per smascherare le società di comodo nelle frodi Iva

Società di comodo nelle frodi Iva, ora la Uif ha elaborato gli indici per smascherarle. Sono più grandi della media, spesso operano nel commercio all’ingrosso, mostrano una produttività elevata ma un valore aggiunto operativo molto basso.

E, soprattutto, si collocano al centro di complesse catene di frode fiscale, dove il loro compito è uno: fare da schermo.

Sono le cosiddette imprese filtro, o buffer companies, analizzate per la prima volta in modo strutturato dallo studio condotto per l’Unità di informazione finanziaria (Uif), presentato con il titolo “Not a dog. Not a wolf. All he knows is what he’s not”.

Le imprese filtro nella catena delle frodi fiscali complesse

Il lavoro individua la posizione strategica delle imprese filtro all’interno delle frodi fiscali complesse: si collocano tra le imprese cartiere (soggetti formalmente attivi ma privi di una struttura produttiva) e quelle reali, operative e spesso beneficiarie degli illeciti. La loro funzione è quella di allungare e articolare la catena fraudolenta, rendendo più difficile ricostruire i flussi sospetti.

Un profilo che rende difficile il lavoro degli operatori obbligati alla segnalazione, come banche, commercialisti, revisori e professionisti.

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