In una nota stampa diffusa ai quotidiani economici, tra cui ItaliaOggi e MilanoFinanza, l’INRL rilancia la interlocuzione d con i referenti istituzionali e le forze politiche per sostenere la legittimità delle istanze che la categoria professionale ha avanzato da tempo. Tra queste figura la perimetrazione della responsabilità dei revisori al pari dei sindaci, attualmente in discussione alla Commissione Giustizia del Senato.
Come espresso dal suo Consiglio Nazionale, l’INRL intende seguire attentamente l’iter del DDL a tutela di tutti i revisori, ben consapevole che nell’immaginario comune si pensi solamente a società internazionali con fatturati milionari, ignorando l’esistenza di società di revisione di minori dimensioni e di revisori persone fisiche, che in Italia sono costituiti da circa 100mila professionisti.
Di eguale rilevanza la richiesta di legittimazione del patrocinio tributario che da tempo i revisori legali rivendicano al pari di altri professionisti contabili, per il ruolo che ricoprono nell’attività di monitoraggio all’interno delle imprese, espletato seguendo sempre il principio della terzietà e della trasparenza.
Ed altrettanto forte è l’attenzione dell’Istituto per la formazione dei professionisti sul tema della ‘sostenibilità aziendale’. A seguito dell’approvazione della Direttiva UE “Stop the clock” dell’aprile scorso sono stati posticipati di due anni gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità previsti nella Direttiva CSRD (Corporate Sustainibility Reporting Directive).
Tuttavia, poiché l’EBA (European Banking Authority) ha formalmente invitato banche ed aziende di piccole e medie dimensioni ad adeguarsi agli standard ESG per facilitare l’accesso al credito, l’INRL ritiene che molte PMI si orienteranno verso la redazione della rendicontazione volontaria di sostenibilità, per la quale oggi non è previsto l’obbligo di certificazione da parte di un revisore abilitato. A tal proposito l’Istituto, a tutela della categoria e per non vanificare le professionalità fin qui sviluppate, con l’intento di accrescere il valore delle informative aziendali attraverso la certificazione di professionisti abilitati ed adeguatamente formati, intende muoversi affinchè anche le rendicontazioni volontarie di sostenibilità siano certificate dai revisori abilitati all’attestazione della rendicontazione di sostenibilità obbligatoria.