Da ItaliaOggi.
Antiriciclaggio, svolta per il terzo settore: anche gli enti non profit entrano nel sistema di prevenzione. Con l’entrata in vigore del decreto Omnibus 2025 (dl n. 95/2025, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 149 del 30 giugno 2025) in vigore dal primo luglio, anche gli enti del terzo settore, come associazioni, fondazioni, Onlus e altri soggetti previsti dal Codice del terzo settore (Dlgs 117/2017), entrano ufficialmente nel perimetro della normativa antiriciclaggio e antiterrorismo.
La novità è contenuta nell’articolo 11 del decreto, che modifica il Dlgs 109/2007(normativa sul contrasto al finanziamento del terrorismo). Il testo stabilisce che sarà il Comitato di sicurezza finanziaria (Csf), istituito presso il ministero dell’economia, a fungere da «punto di contatto centrale» per le autorità internazionali in merito ai rischi di utilizzo improprio degli enti non profitper finalità terroristiche. Fino a oggi, gli enti non commerciali erano generalmente considerati a basso rischio nel quadro antiriciclaggio. Ma il nuovo assetto normativo recepisce le raccomandazioni del Gafi (il gruppo internazionale che detta gli standard antiriciclaggio) e sposta il focus anche sul rischio di abuso da parte di reti terroristiche internazionali.