giustizia tributaria: il ruolo del giudice nell’attuazione della sentenza


Da Fiscooggi.it

Il giudizio di ottemperanza, e in particolare quello tributario, ha una “peculiare natura attuativa”, differenziandosi dal corrispondente giudizio esecutivo civile “perché il suo scopo non è quello di ottenere l’esecuzione coattiva del comando contenuto nella decisione passata in giudicato, quanto piuttosto quello di dare concreta attuazione a quel comando, anche se questo non contenga un precetto dotato dei caratteri propri del titolo esecutivo…, compiendo gli accertamenti indispensabili a delimitare l’effettiva portata precettiva della sentenza” (così, in motivazione, Cass. n. 669 del 2025 e Cass n. 16569 del 2019; in precedenza si vedano anche Cass. n. 646 del 2012; Cass. n. 20202 del 2010; Cass. n. 4126 del 2004). Pertanto, se il potere del giudice dell’ottemperanza sul comando definitivo inevaso va necessariamente esercitato entro i confini invalicabili posti dall’oggetto della controversia definita con il giudicato (cd. “carattere chiuso del giudizio di ottemperanza”), è altrettanto vero che lo stesso giudice deve enucleare e precisare il contenuto degli obblighi scaturenti dalla sentenza da eseguire, chiarendone il reale significato e, se il comando non risulta ben definito, compiere un’attività cognitiva e ricostruttiva degli obblighi sanciti dalla sentenza definitiva che non è, invece, consentita nel giudizio esecutivo civile (così, fra le altre, Cass. n. 15827 del 2016).

Previous antiriciclaggio: anche il terzo settore rientra nel sistema di prevenzione
Next Ritratto dei professionisti, oggi: la fatica per gli aggiornamenti, le priorità, i servizi che offrono, le tecnologie che usano...