via libera al ravvedimento speciale per 2,2 milioni di partite Iva


Dal Sole24Ore.

Il ravvedimento speciale riparte guardando a una platea potenziale di 2,2 milioni di partite Iva dando la caccia a un nuovo miliardo. Con il via libera della commissione Finanze della Camera all’emendamento del presidente Marco Osnato al decreto fiscale (atteso in Aula da lunedì per poi passare al Senato) si riaprono le porte della sanatoria. Questa volta riguarderà gli anni d’imposta 2019-2023 e sarà rivolta esclusivamente alle partite Iva che aderiranno al concordato preventivo biennale 2025-2026. L’obiettivo sottinteso è quello di replicare i risultati dello scorso anno: da un lato, la sanatoria è risultata decisiva per trainare le accettazioni degli accordi biennali con il Fisco (circa il 40% dei soggetti Isa che hanno aderito al concordato poi hanno fatto anche il ravvedimento speciale); dall’altro, ha garantito 1,3 miliardi di euro (781 milioni di euro già versati e altri 483 in arrivo da chi ha optato per pagare a rate). L’emendamento riformulato e approvato considera costi stimati tra il 2026 e il 2030 per 395 milioni di euro (di cui l’85% sarà a carico del fondo per l’attuazione della delega fiscale). A conti fatti, quindi, il risultato “netto” di un miliardo che il ravvedimento speciale potrebbe raggiungere non pare un obiettivo così lontano.

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