Dal Sole24Ore.
Per gli studi professionali l’integrazione dell’intelligenza artificiale è ormai una realtà che richiede una profonda consapevolezza tecnica e legale. Accanto alle evidenti opportunità, emergono nuove responsabilità e rischi non solo tecnici, ma anche giuridici, etici e reputazionali. È quindi indispensabile una vera cultura digitale, capace di comprendere il funzionamento degli strumenti e la loro conformità al complesso quadro normativo europeo e nazionale.
L’obbligo di formazione
L’Ai Act, il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, rende di fatto esplicito l’obbligo formativo per fornitori e utilizzatori di sistemi di AI. L’obiettivo formativo è fornire a sviluppatori e utilizzatori le conoscenze necessarie per prendere decisioni informate, applicare correttamente gli obblighi di conformità e promuovere una vera cultura della responsabilità digitale.
La normativa sottolinea l’importanza di una triplice conoscenza:
funzionamento algoritmico: capire come vengono processati i dati, le tecniche di machine learning, i possibili bias e come rilevarli;
aspetti giuridici: conoscere le disposizioni dell’Ai Act, del Gdpr e delle altre normative e le responsabilità in caso di violazione;
implicazioni etiche: considerare il rispetto della dignità umana, prevenire discriminazioni e garantire equità.
Per un professionista questo significa porsi domande critiche e rispondere con evidenze documentate valutando l’impatto degli strumenti utilizzati.
La trasparenza
La trasparenza è un altro dei princìpi fondanti dell’Ai Act. I fornitori dello studio (e chi sviluppa soluzioni interne) devono comunicare in modo chiaro il funzionamento degli algoritmi, spiegando le finalità e le modalità di addestramento dei modelli, nonché i rischi connessi. Come utilizzatori, lo studio e i suoi clienti devono essere consapevoli di come vengono raccolti e trattati i dati, quali sono i possibili bias o margini di errore del sistema e quali possano essere le implicazioni concrete sul piano dei diritti e delle libertà fondamentali.
Per i professionisti l’approccio alla trasparenza è fondamentale per costruire e mantenere il rapporto fiduciario con la clientela anche in previsione del nuovo obbligo di fornire un’informativa preventiva al cliente sull’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale che sarà introdotto dal Ddl sull’intelligenza artificiale all’esame del Parlamento.
I rapporti con i fornitori
L’adozione di sistemi AI sviluppati o forniti da terzi comporta anche l’assunzione di responsabilità legali stringenti. La fase pre-contrattuale assume un ruolo centrale per una valutazione preliminare della documentazione tecnica e contrattuale.