Su ItaliaOggi l’alta formazione Inrl in Veneto e le nuove modalità d’iscrizione ai registri Mef


Oltre 150 revisori legali e tutti i delegati provinciali Inrl del Veneto hanno preso parte al seminario d’alta formazione, organizzato dall’Istituto e svoltosi in versione ‘ibrida’ (in presenza e in streaming) la scorsa settimana a Montegrotto Terme (Padova), che dava diritto a quattro crediti formativi validi per il Mef.                      Per il delegato provinciale Inrl di Padova, Roberto Adami:  “Oltre che per il cospicuo numero di partecipanti, sono molto soddisfatto sia per la qualità degli interventi dei relatori, che per gli impeccabili aspetti organizzativi. La riuscita di questo evento dimostra ancora una volta l’alto valore della presenza sul territorio dell’istituto che infatti ha in programma altri meeting similari in altre città, nella convinzione che la formazione proposta possa risultare di grande interesse per tutti i revisori nell’esecuzione della propria attività professionale, soprattutto in questo periodo di ripresa economica  post-pandemia.” Tra gli interventi d’apertura dell’evento in Veneto, molto apprezzato quello di Gianni Sarragioto, commercialista in Padova e revisore legale, che aveva presentato la propria candidatura a presidente dell’Ordine dottori commercialisti ed esperti contabili di Padova, prima del rinvio delle elezioni, precisando tra l’altro: “Concordo con quanto affermato dal Presidente dell’Inrl  Monetta in merito al visto di conformità e al ruolo dei revisori legali e  sottolineo come in questo momento così delicato per il sistema-paese, il vero valore aggiunto di una consulenza tecnico-operativa risieda nella ‘vicinanza’ dei professionisti alle imprese, al fine di risolvere e possibilmente sanare eventuali problematiche aziendali.”    Riguardo ai lavori dell’incontro formativo, nella  prima sessione il professor Lorenzo Veroli, formatore esperto in ambito professionale e bancario, area credito e finanza, ha incentrato il suo intervento sull’utilizzo della centrale rischi Banca d’Italia, quale indicatore sintetico della sostenibilità finanziari dell’impresa, evidenziando come il revisore legale debba prestare attenzione all’adeguato assetto organizzativo dell’impresa, primo passo cruciale  per rilevare tempestivamente la crisi d’impresa e la perdita della continuità aziendale. In tale contesto Veroli ha analizzato la ‘metrica’ adottata dagli operatori creditizi quali l’European Bank Authotity e la Banca Centrale Europea e l’importanza degli ‘early warning’ creditizi, per passare poi ad illustrare tutti i sistemi di informazione creditizia, dal Crif all’Experian, fino alla centrale rischi della Banca d’Italia. Le letture di questi sistemi sono di fondamentale importanza per comprendere lo stato di salute dell’impresa. A conti fatti, individuare criticità che riducono il rating dell’impresa, consente di valutare sia la incrementale difficoltà dell’impresa, sia la maggiore difficoltà ad accedere e/o mantenere le linee di credito tali da compromettere la continuità aziendale e contemporaneamente rappresentare un concreto segnale di deterioramento della sostenibilità finanziaria dell’impresa rappresentando un segnale di crisi dell’impresa. Nella seconda sessione dell’incontro formativo a Montegrotto Terme, la docente dei corsi di formazione Inrl, Camilla Rubega,  ha illustrato il principio di revisione internazionale (isa 540) e le peculiarità della revisione delle stime contabili, incluse le stime del fair value e della relativa informativa. Nello specifico Rubega si è soffermata sulla revisione delle immobilizzazioni immateriali e le sue criticità, analizzando i requisiti di capitalizzazione e i test di recuperabilità. Il tutto tenendo conto che alcune procedure di validità non possono che essere svolte alla data di fine esercizio o addirittura in data successiva, perché se il livello di rischio di errori è stato valutato ‘alto’, sarà più efficace ed opportuno svolgere procedure di validità in prossimità di fine esercizio piuttosto in una data intermedia. Per concludere, nella fase finale il revisore dovrà valutare gli effetti degli errori rilevati e non corretti nel corso della revisione contabile-valutare gli effetti di eventuali limitazioni al procedimento di revisione imposte dalla direzione o dalle circostanze, e ancora valutare le eventuali carenze rilevate nel sistema di controllo interno  e predisporre le richieste di attestazioni scritte. Prossimo appuntamento dell’alta formazione Inrl sarà a Roma il 25 novembre con un incontro in presenza ed in streaming  che verterà sull’analisi delle dinamiche economico-finanziarie delle imprese, condotta dalla docente Elvira Anna Graziano e su una disamina del nuovo art.15 del dl 118 sull’organo di controllo e obbligo di alert illustrata dal docente Simone Brancozzi.

Molto apprezzato anche il webinar gratuito di mercoledì scorso promosso dall’istituto, con una interessante disamina della docente Simona Pastorino sulla direttiva UE 2019/1937 relativa al ‘whistleblowing’, ovvero le segnalazioni di violazioni del diritto dell’Unione, con azioni illecite o comportamenti pericolosi, in particolare all’interno di una azienda. Una regolamentazione che, come sottolineato dal consigliere nazionale delegato alla formazione, Enzo Della Monica intervenuto al webinar, dovrà presto essere recepita anche nel nostro paese ed è quindi molto utile per i professionisti conoscerne i contenuti e le implicazioni.

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Dopo le audizioni parlamentari, urge l’unione d’intenti         tra tutti i professionisti contabili

Le recenti prese di posizione sul visto di conformità riconosciuto ai revisori legali, salutato dall’Inrl come un legittimo  attestato di titolarità ed osteggiato dal sistema ordinistico nel corso delle audizioni alle Commissioni Finanze, Tesoro e Lavoro del Senato in merito  all’esame del disegno di legge n. 2426, conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili, non hanno allontanato l’obiettivo che l’Istituto intende perseguire. Un progetto già presentato ad altre categorie professionali contabili, in vista delle sfide che attendono imprese, contribuenti, enti locali e professionisti per la ripartenza del paese.       “In questi ultimi giorni – osserva il presidente dell’Inrl, Ciro Monetta – ci si è soffermati anche troppo su questioni davvero banali  contestando ai revisori delle competenze che al contrario sono pienamente riconosciute per legge e non certo da ieri… A tal proposito è opportuno ribadire in modo chiaro che, per l’esercizio della professione di revisore legale, è necessario avere specifici titoli di studio, 36 mesi di tirocinio e il superamento di un esame di Stato.  Riguardo poi al controllo della nostra attività professionale – aggiunge Monetta – è bene ricordare che il Registro dei revisori legali è tenuto presso il ministero dell’economia e delle finanze che rappresenta per legge il dicastero preposto alla vigilanza dei revisori legali. La formazione professionale continua dei revisori legali è sottoposta al diretto controllo del Ministero e non, come avviene per altre professioni, al solo controllo degli ordini. Per concludere, il revisore legale, nello svolgimento della propria attività fa riferimento alle norme deontologiche dettate dal Mef. Tra l’altro, tale codice deontologico, è frutto del lavoro della commissione interna allo stesso Mef, formata dal cndcec, inrl e assirevi.” Il Presidente dell’INRL, poi,  rilancia il progetto dell’organismo unitario: “Vorremmo poter  portare a compimento il progetto per la creazione di un organismo unitario delle professioni contabili per consolidare una maggiore collaborazione oltre, alla condivisione di tutti i problemi che affliggono le tre categorie. Al contrario non si vuole riconoscere  le competenze dei revisori legali  che, per i controlli da effettuare in fase di revisione legale, non possono non avere specifiche competenze in materia fiscale e tributaria. Auspico che, superate certe prese di posizione, si possa davvero ragionare tutti insieme intorno ad un progetto che può dare una voce unica ed autorevole alle molteplici istanze che le professioni contabili inoltrano ai referenti istituzionali e che troppo spesso vengono disattese.”

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Revisori News

Mef: aggiornate le modalità di invìo delle istanze per il registro  del revisore e per quello dei tirocinanti

Il ministero delle finanze comunica di aver provveduto ad un appropriato aggiornamento di tutte le funzionalità presenti nel portale della revisione legale in modo da rendere possibile l’invio telematico delle istanze di iscrizione al registro dei revisori e le istanze prodotte dai soggetti iscritti nel registro del tirocinio delle relazioni annuali e delle altre comunicazioni prodotte dai soggetti iscritti nel registro del tirocinio. Le nuove funzionalità sono rappresentate in un tutorial che sintetizza schematicamente la nuova prassi da seguire. E si ricorda che il periodo di tirocinio, che ha l’obiettivo di assicurare la maturazione e la valorizzazione professionale del tirocinante, ha durata di tre anni, decorrenti dalla data di ricezione della domanda di iscrizione nel relativo registro, e può essere svolto sia presso un revisore legale che presso una società di revisione legale, purché in grado di assicurare la formazione pratica del tirocinante. Inoltre si ricorda che il revisore legale può accogliere un numero massimo di tre tirocinanti, mentre non sono previsti limiti per le società di revisione, fermo restando il rispetto di quanto previsto dall’art. 3, comma 1, lettera d) del D.lgs. 39/2010 e la necessità che il numero dei tirocinanti sia coerente con le dimensioni e la natura dell’attività svolta espressa in termini di revisori partner presenti e n. incarichi ricoperti.

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