Su italiaoggi le istanze dell’Inrl al governo che verrà e l’impegno formativo per il pnrr negli enti locali


Ampia partecipazione ai due webinar organizzati dall’Inrl, nella prima metà di settembre, in collaborazione con ancrel-veneto, dedicati al ‘pnrr, i progetti degli enti locali’   con la fattiva presenza di qualificati relatori provenienti dal mondo istituzionale ed accademico. Come ha avuto modo di sottolineare il presidente dell’istituto Monetta, nell’aprire i webinar: “Questi nostri incontri sono sostanzialmente dei moduli di informazione e di formazione per il pnrr, al fine di avvicinare i dirigenti dei ministeri (interno e Mef) agli amministratori locali, ai funzionari degli enti ed ai professionisti. In quanto ci siamo resi conto che molti comuni, piccoli e medi, hanno difficoltà strutturali per poter avviare qualsiasi tipo di progetto. Pertanto, riteniamo sia indispensabile che ci siano le giuste informazioni, direttamente dalle fonti ministeriali. Una fase propedeutica di grande importanza per far sì che il pnrr possa ripartire nella fase esecutiva con tutti i parametri adeguati.” A moderare i due eventi formativi era presente Massimo Venturato, presidente di ancrel-veneto che ha ricordato come: “Questi webinar sono stati organizzati in settembre perché si è atteso l’emanazione delle varie circolari del Mef in merito alle procedure finanziarie e modalità di rendicontazione legate ai progetti che da qui al 2026 dovranno essere presentati dagli enti locali.”  Sul pnrr sono stati già assegnati circa 70 miliardi di euro, ma continuano ad esserci problematiche da chiarire riguardo all’applicazione. Ecco perché l’inrl ha voluto organizzare questa sessione informativa e formativa di alto spessore, per fornire risposte concrete agli operatori.

Nello specifico Sonia Caffù, dirigente dell’ispettorato generale per la finanza delle pubbliche amministrazioni del mef ha sottolineato che “Il punto cardine son proprio le circolari Mef, considerando che il primo impegno che coinvolge tutti è la trasformazione dell’economia del nostro paese, e quindi una accelerazione delle riforme necessarie.” Riguardo poi all’esame del pnrr, Caffù ha spiegato la modalità del ‘milestones e target’ che è la prima fase del piano, con l’uscita dei bandi e assegnazione delle risorse; per passare poi   alla fase di raccolta dei progetti e gli obiettivi finali da portare a rendicontazione. Per ciascuna misura del piano, ogni ministero ha dato degli obiettivi sia ai propri dicasteri che agli attuatori del Piano. A livello pratico accanto a milestones e target, vi è l’assegnazione delle risorse finanziarie attraverso i decreti; in altre parole, i traguardi gli obiettivi e le scadenze. Successivamente Giorgio Centurelli,dirigente coordinamento delle attività di programmazione e attuazione del pnrr – mef,  ha trattato il tema delle  assunzioni a tempo determinato negli enti locali del personale e il conferimento degli incarichi professionali per la realizzazione dei progetti da pnrr ed infatti ha esordito sottolineando: “Si stanno approntando proprio in queste settimane le procedure per assunzioni e conferimento incarichi. Per approcciare a questo ed altri temi, comunque, è doveroso chiarire che occorre affrontare con attenzione le differenze ed analogie con la gestione dei fondi strutturali come benchmark di riferimento, rispetto al pnrr. Il principale livello di differenziazione risiede nel fatto che sui fondi si parla sempre di spese rendicontate, mentre per i fondi pnrr si parla di un programma dove le tranche di finanziamento vengono trasferite dietro indicatori di target e progetti da realizzare. Ci siamo comunque dovuti dotare di regole di controllo e confortare così la commissione UE affinchè tutto il sistema funziona, per il rispetto del principio di sana gestione finanziaria.” Centurelli ha poi fatto un altro chiarimento: “Se nei fondi strutturali la componente delle assunzioni del personale è sempre ammissibile; questo non è nel mondo dei pnrr che ha delle forti limitazioni, connesse al tipo di attività che coinvolge il personale sia interno che esterno. Infatti, ad esempio se nei fondi strutturali la consulenza e assistenza tecnica esterna è contemplata e si attesta sul 5-7% della spesa prevista. Nel pnrr questo passaggio non è ammissibile, esclude il campo di assistenza tecnica ed include certe voci solo se sono legate alla singola attuazione del progetto.                L’amministrazione centrale titolare di interventi pnrr – ha poi chiarito Centurelli – dovrà sempre indicare le specifiche attività e la tipologia di costo. Gli avvisi pubblici saranno sempre sottoposti al vaglio della ragioneria generale. E’ anche possibile richiedere il superamento di certi limiti, che devono essere accordati sempre e comunque dalla ragioneria.”

Riguardo poi al tema della rendicontazione legata al pnrr, tutto il processo di attuazione viene accompagnato da un processo di attenzione delle regole vigenti: nello specifico il rispetto delle procedure concorsuali anche riguardo alle risorse esterne alla pubblica amministrazione. Tutto sempre sottoposto ai controlli interni e della stessa commissione europea, con un processo di audit molto rigido. Centurelli ha infine affrontato il tema della rendicontazione dei costi del personale, analizzando dai costi reali (spese effettivamente sostenute) ai documenti giustificativi per aver diritto ai rimborsi. Si tratta del processo ordinario di rendicontazione, come avviene per i fondi strutturali.

E’ stata poi la volta di Jacopo Bercelli, docente di diritto regionaleche si è soffermato sulle gare e appalti sui progetti di investimento da pnrr, ricordando che “Il Consigliodi Stato ha avuto l’incarico di riscrivere un codice di appalti più snello, semplificato. Questo per consentire una semplificazione per le Gare a appalti sui progetti di investimento da Pnrr degli enti locali con relative modalità operative. E ci si è ispirati ai Principi Generali del Diritto Amministrativo e delle Procedure delle Gare.Da qui il ruolo-chiave dei due principi già individuati per il Pnrr: il Principio di Semplificazione e Principio di Digitalizzazione.”

E sul tema della contabilizzazione si è soffermata Paola Mariani, Dirigente della Ragioneria Generale dello Stato – Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha trattato il tema della gestione delle risorse da PNRR negli enti locali che ha esposto le modalità di contabilizzazione e semplificazioni contabili, illustrando anche i compiti dei soggetti attuatori (enti locali), dalle responsabilità all’attuazione, alla realizzazione totale dell’investimento.

“Il bilancio dell’ente attuatore – ha ricordato Mariani – dovrà avere una ‘coerenza specifica’, da qui il documento di programmazione che dovrà sempre essere coerente con le decisioni che l’ente avrà assunto formalmente, per assicurare una conseguente sostenibilità degli investimenti. Inoltre, tra gli obblighi del soggetto attuatore vi è il rispetto dei cronoprogrammi attuativi e di spesa. Da tener presente – ha poi concluso Mariani – che l’amministrazione centrale, in caso di acclarata negligenza, può avviare un procedimento di revoca del finanziamento ottenuto. E’ quindi opportuno che l’ente attuatore si doti di atti di indirizzo e di controllo contabile interno.”

A completare l’ampia analisi che ha animato i due webinar, l’intervento del magistrato della Corte dei Conti (sezione di controllo dell’Emilia Romagna) Tiziano Tessaro che ha illustrato le modalità dei controlli della Corte dei Conti sugli investimenti, con puntuali riferimenti ai comportamenti degli enti e degli organi di controllo. Il tema sull’attività di controllo dell’organo di revisione è stato infine trattato da Massimo Venturato, Presidente di Ancrel-Veneto.

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Intanto l’Istituto prepara il pressing post-elettorale

In attesa di conoscere l’esito della tornata elettorale di dopodomani e nell’auspicio di salutare a breve il nuovo Governo che subentrerà alla squadra del premier Draghi, i vertici Inrl sono già al lavoro per definire un documento con le principali istanze da sottoporre all’attenzione dell’Esecutivo che verrà. Nello specifico il Presidente dell’Inrl, Ciro Monetta: “Innanzitutto, inizio col dire che concordando pienamente con quanto proposto dai colleghi commercialisti, riguardo gli aspetti tributari: semplificazione normativa, calendario fiscale, pagamento straordinario dei debiti di natura fiscale e contributiva, nonché una rigorosa e organica riforma tributaria, ormai obsoleta e decontestualizzata. Inoltre, come Inrl, riconfermiamo la nostra piena collaborazione con politica, governo e istituzioni e vogliamo sottolineare ai futuri parlamentari, nonché al governo che, nel farsi carico della ripartenza del paese, avranno anche il dovere civile e morale di ripianificare lo sviluppo dell’economia italiana alla luce di tutte le attuali problematiche insorte. Continuiamo a ribadire che i fondi del pnrr devono essere il primo motore del paese ed è indispensabile che vengano messe in atto anche politiche strutturate che investano sul lavoro nel lungo periodo, che possano creare una crescita comune dell’intero territorio nazionale e che mirino ad accogliere tutti gli obiettivi che si prefigge il pnrr, primo fra tutti l’eliminazione delle disuguaglianze. Quindi una politica programmatica e pianificata che parta dalle difficoltà del quotidiano, dal malessere dei cittadini, dalla mancanza di lavoro, dalla carenza di adeguate infrastrutture che non permettono lo sviluppo dei territori in modo equo, dal completo abbandono e disgregazione tra le fasce sociali e il futuro delle giovani generazioni che hanno, invece, necessità di essere coinvolte nei progetti di sviluppo. Chiunque si troverà ad affrontare e gestire le sorti del nostro paese dopo il 25 settembre – a prescindere dalle numerose e diversificate proposte avanzate nel corso di questa campagna elettorale – non dovrebbe rinunciare a lavorare a quelle che sono le priorità del paese e non potrà prescindere da instaurare un tavolo tecnico dove coinvolgere istituzioni, imprese e professionisti. Diversamente non si riuscirà a dare un contributo concreto a quelli che sono i problemi per il difficile periodo che stanno attraversando imprese, professionisti e famiglie. In una sola parola, le sorti del tessuto economico e sociale del nostro paese. Ancora una volta, come già ribadito dall’istituto negli appelli rivolti alle altre professioni contabili, si deve comprendere l’importanza e la necessità della unitarietà e della condivisione.”

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