Enti locali e Pnrr: progettualità rallentate a causa del caro-energìa. Più perfomanti le società partecipate


Da Italiaoggi l’ estratto di una interessante ricerca.

Nel primo semestre del 2022 il caro materiali e il caro energia stanno incidendo negativamente sull’attuazione del Pnrr a livello di amministrazioni locali (-18% rispetto al primo semestre 2021), vanificando le attese e le stime previste inizialmente per l’attuazione degli interventi del Pnrr; gli enti locali, a causa del farraginoso meccanismo di ristori alle imprese di costruzioni previsto dai decreti ministeriali, finiscono per utilizzare le proprie risorse di bilancio, mentre le imprese riducono i ribassi in gara. E’ questa, in estrema sintesi, la conclusione dello studio diffuso in questi giorni dall’Irpet (Istituto regionale programmazione economica della Toscana) sull’andamento delle gare per lavori del primo semestre 2022, a partire dal dato dei 29 miliardi assegnati dal Mef alle amministrazioni comunali che opereranno da soggetti attuatori del Piano. In linea teorica, se i 29 miliardi fossero tutti spesi si arriverebbe ad un aumento degli investimenti in opere pubbliche pari a quattro volte per i comuni e a una volta e mezzo per il resto delle stazioni appaltanti. Da quanto rilevato dall’Istituto, invece, in questi primi sei mesi si è registrato un incremento inferiore alle attese. A questa conclusione l’Irpet arriva partendo dall’analisi del valore complessivo delle procedure di lavori pubblici avviate nel primo semestre 2022, che sarebbe pari a 19 miliardi di euro, un dato che in assoluto è positivo (il 14% in più dello stesso periodo 2021 quando però il Pnrr non era ancora nella fase di avvio) e in linea con gli incrementi registrati negli anni precedenti (+16% fra 2020 e 2021, +15% fra 2019 e 2020). All’interno di questo dato generale occorre però differenziare la situazione degli enti locali, rispetto a quella delle società a partecipazione pubblica (comprese le concessionarie). Gli enti locali infatti hanno avviato procedure per un valore del 18% più basso rispetto al primo semestre del 2021, mentre il complesso delle società a partecipazione pubblica e dei concessionari del 33% più alto, dunque sostanzialmente in linea con le previsioni di incremento. Se si guarda poi alle macroaree territoriali il dato negativo e al di sotto delle attese relativo alle amministrazioni comunali appare confermato e di natura generalizzato: il rallentamento è sia al Centro (-14%), sia al Nord (-12%), sia al Sud (-13%), rispetto allo stesso periodo del 2021. Per le società pubbliche e per le concessionarie invece dal punto di vista territoriale, il dato relativo al Nord è in linea con quello dell’anno precedente (- 1%), quello del Centro Italia registra una flessione (-49%) e quello del Mezzogiorno un importante incremento (+309%) che risente dell’ingente valore di risorse destinate in questa area dal Pnrr. Al riguardo i ricercatori citano ad esempio le gare RFI per la linea ferroviaria Palermo Catania (2,4 miliardi di Euro) e di Anas per la linea stradale Ragusa-Catania (circa 1 miliardo di Euro). Il rallentamento generale rispetto alle attese sarebbe dovuto principalmente al caro materiali, fenomeno iniziato già nel 2021 ma aggravatosi in questi ultimi mesi (e affrontato dal Governo Draghi con i decreti sulle compensazioni e gli adeguamenti). Ciò detto lo studio mette in luce come ” l’implementazione di queste misure è stata particolarmente difficoltosa, rendendole di fatto poco efficaci, soprattutto all’acuirsi della tensione sui prezzi registrata nel 2022. Questo ha comportato da un lato che le amministrazioni si sono trovate con risorse insufficienti e hanno dovuto impegnare proprie risorse e, dall’altro, che l’ammontare dei ribassi si è infatti ridotto proprio a causa della tensione sui prezzi delle materie prime. In prospettiva i ricercatori dell’Irpet auspicano che risultino efficaci gli interventi emergenziali del decreto aiuti: “i prossimi mesi diranno se le misure intraprese con il Decreto Aiuti, che ha introdotto elementi di maggiore flessibilità e previsto lo stanziamento eccezionale del Fondo per l’avvio delle opere indifferibili, siano o meno efficaci, in un momento molto delicato per la fase di avvio dell’imponente massa di investimenti del PNRR”.Potrebbe interessarti

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