Formazione, rinnovo dei delegati provinciali e dialogo con gli ordini professionali dei dottori commercialisti e consulenti del lavoro: questi i temi di fondo affrontati dal recente consiglio nazionale dell’istituto, svoltosi in forma ibrida presso la sede di Roma con il Presidente Ciro Monetta, il vice presidente Gaetano Roberto Carnessale, il vice segretario Claudio Rasia, il tesoriere Paolo Brescia e i consiglieri nazionali Giuseppe Castellana, Grazia Aloisi, Enzo Della Monica e Adolfo Santoni presenti in sede e gli altri consiglieri nazionali (Paola Carnevale, Franco Gaslini, Virgilio Baresi e Luigi D’Amelio) con il vice presidente Luigi Maninetti e il segretario generale Katia Zaffonato collegati in streaming. In apertura il Presidente Monetta ha volutamente sottolineato: “Con questo CN certifichiamo finalmente la ripresa di tutte le attività ed una concreta ripartenza della vita associativa: a partire dagli eventi formativi che cominceranno a tenersi anche in presenza, con un calendario che verrà fissato per il 2023 e con le elezioni per il rinnovo dei delegati provinciali che si terranno entro il mese di marzo, grazie ad una apposita piattaforma per facilitare e snellire le procedure.” Il consiglio nazionale ha poi approvato la linea di condotta dei vertici dell’istituto che intendono intensificare le interlocuzioni con i dottori commercialisti, e con l’unitarietà d’intenti per la richiesta al Mef di gestione del registro dei revisori legali, prefigurata nel corso di un cordiale incontro tenutosi nelle scorse settimane con i vertici del cndcec. Il consiglio nazionale vaglierà anche le condizioni per una eventuale convenzione con Federmanager, suggerita dal delegato provinciale di Genova Pietro Granello. Riguardo ai rapporti con i referenti istituzionali, Monetta ha poi aggiornato i consiglieri nazionali circa gli ultimi sviluppi delle interlocuzioni, sia con il ministero dell’Interno, per quanto attiene le attività negli enti locali, sia l’intensificazione dei rapporti, ormai storici, con il Mef.Monetta ha poi concluso: “Un dialogo, dunque, ad ampio raggio con i nostri principali referenti istituzionali che favorirà, sempre di più, il pieno riconoscimento delle prerogative professionali dei revisori legali italiani che rimangono esclusive anche a livello europeo. Esprimo immensa soddisfazione per la condivisione, da parte di tutti i consiglieri nazionali, relativamente alla collaborazione intrapresa con il cndcec. Un ulteriore determinante passo, che ci porta verso una maggiore crescita, con la consapevolezza che l’Inrl è l’unica associazione di categoria in rappresentanza di tutti i revisori legali italiani.” A chiusura del consiglio nazionale, poi, è stata ben accolta la proposta del vicepresidente Inrl Gaetano Roberto Carnessale di avviare un proficuo rapporto di collaborazione con Acams, l’anti-brubery and corruption certificate, ovvero l’organizzazione globale preposta a contrastare i crimini finanziari nel mondo che proprio in questi giorni, a Milano, ha costituito l’Italian Chapter, il Capitolo italiano.
L’Inrl, presente a Milano per la presentazione del Chapter Acams Italy, pronta a collaborare per contrastare i crimini finanziari
Con la istituzione dell’Italian Chapter, la Acams, uno dei maggiori organismi internazionali nella lotta ai crimini finanziari, si vuole scrivere di fatto una nuova pagina nella prevenzione e nel contrasto agli illeciti nella finanza ed alla criminalità finanziaria nel nostro paese. La presentazione di quella che è la 62sima ‘filiale’ Acams nel mondo e la quindicesima in Europa, si è svolta a Milano, con la illustrazione delle attività di Acams Italian Chapter che intende fornire una piattaforma per lo sviluppo delle carriere e specializzazioni professionali, con un networking e percorsi formativi per diventare ‘afc- anti financial crimes’. Un organismo che si prefigge di accogliere professionisti provenienti da vari settori economici con uno specifico interesse a specializzarsi nell’area ‘afc’ (anti financial crimes), coinvolgendo istituti bancari, fornitori di strumenti di pagamenti digitali, aziende fintech, compagnie assicurative, società di consulenza, fornitori di servizi di pagamento, FinTech, studi legali, emittenti di criptoasset, regolatori di enti locali, forze dell’ordine e altri soggetti esposti a rischio di criminalità finanziaria.
Da evidenziare che ACAMS è soprattutto leader nella erogazione di percorsi formativi per l'educazione contro la criminalità finanziaria, attraverso l’illustrazione delle migliori pratiche ed il networking con i professionisti ’afc’ a livello globale. Con oltre 100.000 membri e 180 giurisdizioni, ACAMS è impegnata da anni nella missione di porre fine alla criminalità finanziaria attraverso l’applicazione delle regole di antiriciclaggio, l’attività di antiterrorismo-finanziario e la adozione di sanzioni grazie alla condivisione delle conoscenze, l’utilizzo dei servizi di mitigazione del rischio, e di piattaforme per il dialogo pubblico-privato.
Nel corso dell’evento si è svolta anche una tavola rotonda alla quale hanno partecipato Nico di Gabriele, segretario Acams Chapter Germany e senior team lead presso la BCE, Marco Pacini, dirigente dell’ispettorato della Banca d’Italia, Arianna Rovetto, responsabile dell’antiriciclaggio del gruppo bancario BPM e l’avvocato Sabrina Galmarini. Di particolare interesse l’intervento del Ceo di Acams, Scott Liles che ha evidenziato come “Promuovendo la condivisione delle informazioni e la collaborazione tra i settori pubblico e privato la nostra missione di contrasto ai crimini finanziari potrà dare i suoi frutti e combattere efficacemente il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo, l’evasione e altri illeciti, facendo attivare quelle sanzioni previsti dai singoli Stati.”
All’evento di Milano era presente il vice presidente dell’Inrl, Gaetano R. Carnessale che ha lanciato la proposta di collaborazione dell’Inrl con l’Acams, ricoprendo un ruolo costruttivo per certificazioni e verifiche che possono contribuire a prevenire e contrastare i crimini finanziari.
“Nello specifico – sottolinea Carnessale - ho rappresentato ai vertici Acams quelle che possono essere le nostre prerogative per collaborare. Una partnership per una efficace prevenzione e contrasto di fenomeni criminosi in specifiche aree di intervento. Dal momento che l’accertamento di crimini finanziari dipende troppo spesso da ‘fatti incidentali’, noi revisori potremmo essere delle “sentinelle” professionalmente indipendenti in grado di monitorare, informare e quindi prevenire tali fenomeni. Alcune aree andrebbero particolarmente attenzionate quali quelle relative agli enti no profit, alle plurime cessioni dei crediti d’imposta o ancora delle aziende in crisi o insolventi, agli investimenti da parte di specializzate entità finanziarie internazionali e non nell'ambito dello sport e non solo, criptovalute. Ai vertici Acams ho poi sottolineato che la nostra professione contabile e legale, riconosciuta a livello europeo, viene sempre svolta, normativamente, all’insegna dell’indipendenza. Potremmo, quindi, sempre più essere naturali propulsori ed interlocutori, nelle attività tese alla prevenzione e contrastoaidei crimini finanziari, dei vari player in campo, tenendo presente che, purtroppo, le tecniche criminose sono sempre più sofisticate.”
Dal canto suo Nico Di Gabriele, senior team lead della Banca Centrale Europea ha ribadito: “E’ importante la cooperazione tra le autorità di vigilanza prudenziali e quelle antiriciclaggio. Cooperazione che il legislatore euro-unitario ha progressivamente rafforzato nel corso degli ultimi anni e un ulteriore intervento in questa direzione è previsto con l’entrata in vigore della normativa ‘single rule book’ antiriciclaggio che prevede tra l’altro l’istituzione di una autorità antiriciclaggio europea con compiti di vigilanza diretta sugli enti maggiori e di coordinamento delle autorità antiriciclaggio nazionali. Così come è importante la cooperazione anche all’esterno della UE poiché le condotte illecite si svolgono spesso su scala transnazionale. Collaborazione vitale nel monitoraggio delle cripto-attività.”
DIDA
Foto 1: Il Consiglio Nazionale Inrl
Foto 2: Da sinistra Il vice presidente dell’Inrl, Gaetano R. Carnessale, il moderatore e il senior team lead BCE Nico Di Gabriele.