Agenzia delle Entrate: controlli a tappeto sulle Partite IVA


Al via i nuovi controlli per la cancellazione, con sanzione, delle partite Iva false o ad alto rischio di evasione. Con un provvedimento firmato dal direttore Ruffini il 16 maggio 2023, l’agenzia delle entrate ha reso operative le ultime disposizioni di contrasto connesse alla titolarità della posizione identificativa Iva introdotte dalla legge n. 197/2022 (bilancio 2023).

Tali disposizioni, che si aggiungono a quelle già previste nell’ambito dell’art. 35 del dpr 633/72, nel quale sono inseriti i nuovi commi 15-bis1 e 15-bis2, prevedono la cessazione d’ufficio dei soggetti che non risponderanno all’invito dell’agenzia o non forniranno spiegazioni convincenti in merito all’inesistenza dei profili di rischio individuati dall’amministrazione. In questo contesto, le novità più importanti introdotte dalla legge 197 consistono nell’istituzione di una sanzione di 3.000 euro, che sarà applicata con lo stesso provvedimento di cancellazione, nonché dell’obbligo di prestare garanzia fideiussoria qualora il soggetto cancellato d’ufficio intenda riaprire la partita Iva.Venendo al provvedimento attuativo, un aspetto di rilievo è la pubblicità della cessazione d’ufficio: ciascun operatore economico, infatti, nella funzionalità di verifica del numero di partita Iva sul sito dell’agenzia, potrà “verificare in ogni momento se nei confronti di un proprio fornitore o di un proprio cliente sia stato emesso un provvedimento di cessazione della partita Iva ai sensi dei citati commi, al fine di evitare il coinvolgimento, anche indiretto, in meccanismi evasivi o fraudolenti.”

Sebbene le nuove disposizioni siano principalmente rivolte alle partite Iva di nuova attribuzione, si applicheranno anche a quelle già esistenti, in particolare quelle che operano “a singhiozzo”, ossia alternando lunghi periodi di inattività.I criteri di pericolosità sulla base dei quali l’agenzia individuerà le posizioni a rischio riguardano prioritariamente il profilo economico e fiscale del soggetto, nonché la manifesta carenza dei requisiti di imprenditorialità o professionalità dell’attività. Gli elementi di valutazione sono sviluppati sulla base del confronto delle informazioni disponibili nelle banche dati dell’agenzia e di quelli acquisiti da altre banche dati pubbliche e private, nonché attraverso segnalazioni da altri enti e ogni altra fonte informativa.

I soggetti selezionati saranno invitati a comparire “di persona” presso l’ufficio competente, con la richiesta di esibire le scritture contabili obbligatorie, al fine di verificare i profili di rischio riscontrati ed accertare il “possesso dei requisiti di imprenditorialità” e la “solidità patrimoniale e finanziaria, da analizzare alla luce della specifica attività svolta”, nonché l’effettivo esercizio dell’attività d’impresa o di lavoro autonomo rilevante ai fini Iva. Tali controlli “possono riguardare l’esistenza e l’idoneità della struttura organizzativa, le modalità di svolgimento dell’attività dichiarata ed ogni elemento di coerenza”.Qualora l’interessato non ottemperi all’invito dell’ufficio o non fornisca gli elementi idonei a dimostrare l’insussistenza dei profili di rischio, l’ufficio notifica il provvedimento di cessazione della partita Iva, che implica anche l’esclusione dalla banca dati VIES, irrogando contestualmente la sanzione di 3.000 euro introdotta dalle nuove disposizioni. Tale sanzione si applicherà anche ai destinatari dei provvedimenti di cessazione della partita Iva.l soggetto destinatario del provvedimento di cessazione della partita Iva può successivamente richiedere l’attribuzione di partita Iva solo previa presentazione di una fideiussione di durata triennale, il cui contenuto minimo è definito in allegato al provvedimento.

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