Dal Sole24Or.
Il percorso verso i report di sostenibilità per le Pmi va ulteriormente semplificato. È la richiesta arrivata durante l’European accounting association (Eaa) che si è svolto a Roma.
Il presidente dell’Oic (organismo italiano di contabilità) Michele Pizzo ha osservato che per le imprese di minori dimensioni fornire le informazioni richieste dagli standard «può ancora comportare costi sproporzionati al loro livello di business». Pizzo ha delineato i fronti su cui agire: ridurre i costi amministrativi semplificando gli standard ma soprattutto riconsiderando gli obblighi per il sistema finanziario. Infatti, nella valutazione dell’affidabilità creditizia gli istituti di credito sono obbligati a chiedere informazioni aggiuntive rispetto a quelle previste dall’Efrag, rendendo complesso il ricorso al credito da parte della Pmi. Le semplificazioni annunciate dalla Commissione Ue con il «pacchetto Omnibus» non hanno finora «trovato rispondenza con modifiche delle normative europee di vigilanza bancaria (ad esempio, Pillar 3), in assenza delle quali l’intervento normativo potrebbe non tramutarsi in un corrispondente risparmio di oneri amministrativi per le piccole e medie imprese».
Intanto l’Efrag (European Financial Reporting Advisory Group) ha pubblicato il 27 maggio 2025 una nota esplicativa che introduce due nuovi strumenti digitali pensati per agevolare la rendicontazione di sostenibilità da parte delle piccole e medie imprese non quotate (Pmi): Vsme digital template e Xbrl taxonomy. Si tratta di strumenti gratuiti, open source, sviluppati per rendere più semplice, accessibile e interoperabile la redazione dei report Esg secondo lo standard volontario Vsme, pubblicato da Efrag a dicembre 2024. Con questa iniziativa, Efrag mira a rafforzare l’adozione del Vsme tra le Pmi europee e a semplificare la gestione delle informazioni di sostenibilità lungo la catena del valore.