Dal Sole24Ore.
Dal 2026 via libera alla nuova fiscalità del Terzo settore. A confermarlo è il decreto fiscale (decreto legge 17 giugno 2025 n. 84 pubblicato ieri sulla «Gazzetta Ufficiale») che mette in ordine il quadro fiscale degli enti del Terzo settore (Ets) definendone il termine di decorrenza.
Una necessità sorta, dopo l’arrivo della Comfort letter del 7 marzo, in quanto sia l’articolo 104, comma 2, del Codice del Terzo settore per la generalità degli Ets che l’articolo 18 del Dlgs 112/2017 per le imprese sociali ancorano l’efficacia delle nuove misure fiscali a una procedura di autorizzazione da parte della Commissione.
Un placet che in realtà è arrivato dall’Europa in una fase antecedente, ossia in quella di pre-notifica delle misure, avallando a pieno l’impostazione fornita dal ministero del Lavoro in sede di richiesta autorizzatoria.
Di fatto, la comfort letter, rispetto a quanto ipotizzato in via prudenziale dal legislatore italiano, apre a uno scenario che si discosta dalla logica degli aiuti di Stato, certificando che la fiscalità del Terzo settore è già armonizzata ai principi generali del diritto tributario.
Da qui il provvedimento interno che consente di chiarire che l’arrivo della Comfort letter esaurisce il percorso autorizzatorio.