Dal Sole24Ore.
Ora che il decreto legge Economia (Dl 95/2025) è stato convertito in legge (la 118/2025, pubblicata in Gazzetta il 9 agosto), si può fare il punto su cosa cambia sui report di sostenibilità. Slittano le
scadenze del reporting di sostenibilità per le nuove imprese obbligate, in attesa delle riforme europee che ridurranno la platea degli interessati e ne semplificheranno la redazione (si veda
l’articolo sotto). Cambia il decreto legislativo 125/2024 e si ridisegna il calendario di applicazione della Corporate sustainability reporting directive (Csrd), allineando l’Italia al percorso di
revisione in corso a Bruxelles.
Il nuovo calendario
Le grandi imprese dovranno redigere il bilancio di sostenibilità a partire dagli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2027, con prima pubblicazione nel 2028. Per le Pmi quotate, escluse le microimprese,
l’obbligo scatterà invece dagli esercizi avviati il 1° gennaio 2028, con pubblicazione nel 2029 (si veda «Il Sole24Ore» del 7 agosto).
Il rinvio rientra nel pacchetto di semplificazione “Omnibus I”, presentato dalla Commissione Ue il 26 febbraio, volto a ridurre l’onere regolatorio, in particolare per Pmi e società a media
capitalizzazione. Liberando risorse per investimenti e rafforzando la competitività.
I compiti dei revisori
Il Dl 95/2025 interviene anche sui compiti del revisore o della società di revisione in relazione a governo societario e assetti proprietari. Viene modificato l’articolo 123-bis, comma 4, del Testo
unico della finanza (Dlgs 58/1998), che impone di esprimere un giudizio e rilasciare una dichiarazione sulla coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio.
In sostanza, il revisore dovrà anche valutare la conformità di alcune informazioni – come partecipazioni rilevanti, titoli con diritti speciali di controllo, restrizioni al voto, regole per nomina e
sostituzione degli amministratori, deleghe per aumenti di capitale, sistemi di gestione dei rischi e di controllo interno – alle norme di legge, oltre a segnalare eventuali errori significativi individuati
nel corso dell’attività. Resta esclusa da questa previsione la sezione relativa alla
rendicontazione di sostenibilità.
Gli attestatori indipendenti
Slittano inoltre i termini per lo studio, affidato a ministero dell’Economia (Mef) e Consob, previsto dall’articolo 34, paragrafo 4 della direttiva 2013/34/Ue. Lo studio è volto a valutare la
possibilità di affidare l’attestazione di conformità della rendicontazione di sostenibilità anche a prestatori indipendenti soggetti a obblighi equivalenti a quelli previsti dalla direttiva sulla revisione legale dei conti.
La nuova scadenza è fissata al 31 ottobre 2028, rispetto ai 18 mesi inizialmente previsti.