Riforma delle professioni: al consiglio dei ministri quattro decreti con norme per determinare competenze e vietare ‘invasioni di campo’


Dal Sole24Ore.

Il Governo apre il cantiere della riforma delle professioni: all’ordine del giorno del pre Consiglio dei ministri di oggi ci sono, tra gli altri, quattro provvedimenti sul tema.

Oltre a un disegno di legge delega complessivo «per la riforma degli ordinamenti professionali», presentato dai ministeri del Lavoro e della Giustizia, dovrebbero, infatti, arrivare anche i Ddl delega di riforma della professione forense, quello per la riforma della professione di commercialista ed esperto contabile (entrambi dalla Giustizia), e quello di riforma delle professioni sanitarie che contiene anche lo scudo penale per i sanitari, messo a punto dal ministero della Salute (si veda l’articolo riportato a fianco).

Ma il condizionale è d’obbligo: su tutti i testi il lavoro di limatura è proseguito ieri per tutta la giornata, così come le pressioni anche di parte del mondo delle professioni per chiedere modifiche e da parte dei sindacati Anc (commercialisti) e Anf (avvocati) il rinvio del varo dei provvediment i di settore, sui quali non c’è ancora piena condivisione nello stesso mondo ordinistico. E dunque non è scontato l’approdo di tutti i quattro testi anche al Consiglio dei ministri del pomeriggio.

L’ultimo intervento organico sulle professioni risale al 2011 con il decreto legge 138, attuato poi dal Dpr 137 del 2012, che ha dettato regole generali su Albi, tirocinio, formazione continua e procedimenti disciplinari. Da allora il settore, che comprende oltre 1,6 milioni di professionisti, ha visto tanti interventi a macchia di leopardo. La riforma complessiva ora potrebbe riguardare, tra l’altro, le competenze specifiche così da evitare “invasioni di campo”.

Secondo voci da confermare, poi, i Ddl potrebbero intervenire anche sulle regole elettorali, sia nazionali che territoriali…

La necessità di svecchiare le regole del sistema ordinistico nel suo complesso è da tempo sottolineata da più parti: Professioni italiane ha già presentato al Governo una piattaforma unitaria con richieste di intervento per potenziare il ruolo sussidiario dei professionisti rispetto allo Stato e riformare, ad esempio, accesso e formazione.

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