In discussione al parlamento il ddl sulla riforma dei bilanci e della vigilanza delle cooperative: le novità per i ‘revisori cooperativi’


Da ItaliaOggi e Altrasicilia.it

Approda alla Camera la riforma per le cooperative che contiene novità per l’organo di controllo, con quadro sanzionatorio per i revisori e una stretta nella vigilanza degli enti.

Premesso che il provvedimento, collegato alla legge di Bilancio 2025,  potrebbe subìre modifiche, ecco le principali novità:

  • Ridenominazione dell’attuale sistema di albi per le cooperative in un unico Albo Nazionale, pubblico, gratuito e accessibile digitalmente che sostituisca altre forme di albi ed elimini frammentazioni.
  • Creazione di un Albo specifico per i  Revisori Cooperativi  in cui far confluire quelli già operanti (ad es. gli iscritti al Mimit o altri enti) e l’apertura ad altri professionisti (commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro) che abbiano seguito un corso abilitante, mediante selezione pubblica. E nelle ispezioni straordinarie prevedere la chiamata di revisori esterni, laddove i revisori già incaricati non siano sufficienti.

La riforma delega al Revisore cooperativo un ruolo non più meramente “contabile / conformità”, ma anche un monitoraggio costante sulla gestione, check sugli assetti organizzativi e di governance, e valutazione della sostenibilità sociale (inclusi principi di governance democratica.

  • Istituzione di una disciplina sanzionatoria verso il revisore cooperativo in caso di inadempimento, con misure variabili da sospensione a revoca dell’iscrizione, previa procedura di contradditorio.
  • Un Fondo per la Formazione e assistenza, alimentato dalle quote delle contribuzioni obbligatorie per consentire così la formazione di cooperatori e la qualificazione dei vertici, dagli amministratori ai dirigenti.

Da chiarire che il testo attuale è una legge delega: le modifiche operative verranno definite tramite decreti legislativi attuativi che potranno modificare, attenuare o ampliare le disposizioni proposte. Le categorie professionali interessate (commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro) dovranno adeguarsi ai requisiti abilitanti, formazione e selezione.

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