terzo settore: tutte le novità fiscali, l’importanza del runts e i bilanci semplificati nell’intervista al Capo Dipartimento Ministero del Lavoro, Alessandro Lombardi


Da Cantiereterzosettore.

Intervista al Alessandro Lombardi, Capo Dipartimento per le politiche sociali, del terzo settore e migratorie del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che ha risposto alle domande degli operatori nel corso di un incontro a Bologna sulla formazione specialistica.

FISCALITÀ: COMFORT LETTER, PROROGHE E CHIARIMENTI NORMATIVI

Direttore Lombardi, partiamo dalle novità fiscali in arrivo dal 1° gennaio. Nei mesi scorsi sono stati avanzati dei dubbi legati al valore giuridico della “comfort letter” e all’effettiva capacità della stessa di tutelare gli enti da possibili contestazioni future da parte dell’Unione europea. Da questo punto di vista, le organizzazioni possono stare tranquille?

La “comfort letter” rappresenta il punto di arrivo di un percorso che il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha sviluppato con la Direzione generale della Concorrenza della Commissione UE: dopo una prima e lunga fase di interlocuzione, nella quale è stata inviata a Bruxelles una cospicua documentazione al fine di illustrare le caratteristiche e i dati del Terzo settore italiano (che costituisce un fenomeno sociale e giuridico che presenta profili di originalità non rinvenibili negli altri Stati dell’UE), la lettera della Commissione ha chiuso il procedimento nella fase di pre-notifica, avendo gli uffici della Commissione ritenuto sufficienti gli elementi informativi e documentali forniti dall’Italia al fine di escludere la riconduzione di tali istituti alla fattispecie degli aiuti di Stato, non rendendosi necessario l’ulteriore passaggio della notifica ai fini dell’autorizzazione. La Commissione dà una valutazione favorevole delle norme fiscali, in quanto coerentemente inserite all’interno di un sistema di regole civilistiche che definisce con chiarezza i requisiti caratterizzanti l’Ets (e quindi chi può legittimamente essere incluso nel perimetro del Terzo settore). Questo elemento è stato particolarmente apprezzato dalla DG Concorrenza. Nella lettera di conforto, essa infatti evidenzia che negli Ets manca il presupposto del tributo, vale a dire il possesso del reddito, poiché viene in considerazione il vincolo (di matrice civilistica) di destinazione del patrimonio degli Ets, che comporta l’obbligo per questi di utilizzare detto patrimonio per lo svolgimento dell’attività statutaria ai fini dell’esclusivo perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale (art.8, Codice del Terzo settore). Gli Ets non possono disporre liberamente del loro patrimonio, a differenza di quanto avviene per gli enti profit.

Le conclusioni della “comfort letter” sono state recepite con il Decreto legge 84 del 2025, che è intervenuto sulle clausole sospensive previste, rispettivamente, nell’articolo 18, comma 9 del dlgs. n. 112/2017 e nell’ art.101, comma 10 (e, di riflesso, nell’art.104, comma 2) del codice del Terzo settore, dando certezza sulla data di entrata in vigore del nuovo regime fiscale.

È in lavorazione un documento di prassi dell’Agenzia delle entrate: sarà pronto prima di gennaio? E ci sono novità sulla proroga dell’Iva?

Posso solo confermare che l’Agenzia delle entrate sta lavorando alla realizzazione di questa importante circolare e che, sul fronte Iva, il Ministero dell’Economia e delle Finanze sta mantenendo un dialogo costante con Bruxelles.

CONTROLLI: PIATTAFORMA, RISORSE E SEMPLIFICAZIONI

Il Dm “Controlli” è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Quali sono i tempi di avvio e le modalità operative?

I controlli non sono solo un’attività ispettiva, ma una forma di promozione del Terzo settore, che assicura la pubblica amministrazione e i cittadini che una determinata organizzazione risponde ai requisiti previsti dalla legge per essere considerato ente del Terzo settore.

Infocamere sta lavorando alla piattaforma, che sarà collaudata nei prossimi mesi con il coinvolgimento degli uffici regionali, delle reti associative e di CSVnet.
Il sistema prevede controlli semplificati per gli enti che negli ultimi tre anni hanno avuto bilanci inferiori a 60mila euro di entrate (solo 7 voci da verificare), mentre per gli altri ci sarà un controllo a più ampio spettro.

E sul fronte delle risorse?

In questa operazione, il contributo della pubblica amministrazione è di compartecipazione alla spesa. Il decreto legge 95 del 2025 ha portato lo stanziamento a quasi 5 milioni di euro. A queste risorse si aggiungono quelle previste dall’art. 53 del Codice per il funzionamento degli Uffici Runts, con le quali gli Uffici potranno sottoscrivere convenzioni con i CSV e le reti associative nazionali delegando a tali soggetti i controlli anche sugli enti ad essi non aderenti.

RUNTS: DELEGA E MODIFICHE NORMATIVE

La funzionalità della delega è attesa da tempo. Quando sarà disponibile?

La piattaforma è pronta. La delega è però legata al Dm 106/2020 e ai suoi allegati tecnici. Il provvedimento di modifica è stato completato in estate e sarà discusso in Conferenza Stato-Regioni. La pubblicazione è prevista entro fine anno.

È confermato che non sarà più necessario firmare digitalmente le istanze?

Stiamo attendendo conferma dai tecnici. Eventuali modifiche agli allegati tecnici potranno essere apportate con decreto direttoriale, quindi in tempi rapidi.

BILANCIO SEMPLIFICATO PER PICCOLI ETS

A che punto è lo schema di bilancio aggregato per gli Ets con entrate inferiori a 60.000 euro?

A fine gennaio è stato acquisito il parere favorevole del Consiglio Nazionale del Terzo settore, poi l’assenso preventivo degli altri Ministeri competenti (Giustizia e Mef). Una volta firmato dai Ministri interessati e registrato dalla Corte dei conti, il decreto sarà pubblicato.

* Le considerazioni espresse nella presente intervista sono frutto esclusivo del pensiero dell’intervistato e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza.

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