Da FiscoeTasse.
Il Consiglio dei Ministri del 14 ottobre ha discusso i dettagli della legge di Bilancio 2026 ed anche ciò che concerne la rottamazione numero cinque.
Occorrerà però un altro Cdm per l’approvazione del DDL della manovra.
Sulla Rottamazione quinqiues che ha visto in questi mesi varie ipotesi, si conserva una certezza, ancorare la definizione agevolata delle cartelle ai vincoli di finanza pubblica.
Vediamo in dettaglio che accordo è stato raggiunto in merito dalle parti di Governo, con norme in fase approvazione.
Già nei mesi scorsi si era parlato di escludere i rottamatori seriali e si era anche discusso di come rendere la misura più appetibile rispetto alle precedenti edizioni.
Tra le ultime ipotesi formulate dai tecnici c’è quella di limitare l’accesso ad un periodo di rateizzazione lungo fino a 9 anni ossia 108 rate complessive.
e ai contribuenti che abbiano ricevuto i cosiddetti “avvisi bonari”.
In sostanza la rottamazione sarebbe riservata solo a chi ha dichiarato quanto dovuto al fisco o all’Inps, ma poi non è riuscito a versare oppure ha commesso errori di versamento.
In questo modo si vuole ancorare la misura a situazioni di concreta difficoltà del contribuente.
L’ipotesi allo studio è quella di poter sanare le posizioni per cui il Fisco ha inviato un avviso bonario:
- le ipotesi di controlli formali che riguardano situazioni in cui il contribuente è chiamato a dimostrare l’esistenza di documenti a supporto di una spesa detraibile o deducibile.
- le liquidazioni delle imposte dovute in base alle dichiarazioni e che però non risultano dai database dell’amministrazione finanziaria in base ai versamenti effettuati con il modello F24.
Si sta ancora valutando di escludere la maxi rata iniziale escludendo dalla definizione agevolata i tributi locali.
Parrebbe confermata la maggiore tolleranza sulla decadenza.