Dal Sole24Ore.
La tecnologia avanza e i commercialisti esperti contabili italiani stanno già cavalcando l’onda dell’intelligenza artificiale in studio: è già il 34,1% (quindi poco più di un terzo) a utilizzarla molto o abbastanza. Con una prospettiva fortemente orientata alla crescita, visto che nell’arco del prossimo triennio il dato è destinato a salire al 75,1 per cento. Emerge quindi una tendenza a percepire i sistemi di Ai come una grande opportunità per la professione, anche se non manca chi ne percepisce il lato meno positivo vedendola come una minaccia soprattutto per i piccoli studi.
In generale, si delinea però come strumento soprattutto di carattere complementare: in sostanza è un ausilio per migliorare le funzionalità del lavoro ma non è percepita come capace di sostituire le competenze e il carattere tailor made della consulenza che il commercialista è in grado di offrire alla situazione specifica del cliente.
Sono questi i tratti salienti che risaltano dalla ricerca condotta tra luglio e settembre dalla Fondazione nazionale dei commercialisti (Fnc) e presentata al congresso di Genova. Una ricerca a cui hanno risposto circa 4mila professionisti e che è stata realizzata in collaborazione con l’Università di Bergamo, l’Università politecnica delle Marche e la Libera università mediterranea (Lum) «Giuseppe Degennaro».
Lo studio mette in risalto quali sono gli ambiti operativi in cui viene maggiormente utilizzata l’Ai. In pole position ci sono la gestione delle fatture elettroniche (36,1%), l’annotazione quotidiana nei registri contabili (23,9%) e l’analisi di bilancio (18,1%). Nell’orizzonte temporale a tre anni, invece, spicca l’analisi di bilancio (60%), mentre appena il 9% del campione ritiene che l’Ai non avrà alcun utilizzo nell’ambito della gestione delle fatture elettroniche.
In ogni caso, l’intelligenza artificiale ha un utilizzo che spazia anche in altri ambiti operativi in studio. Quelli attualmente con maggiore utilizzo di sistemi di Ai è l’aggiornamento normativo tramite ricerche sul web (36,6%), seguito dalla creazione di comunicazioni ai clienti e gestione dei profili social (25,5%) e dalla redazione dei verbali di assemblee, Consigli di amministrazione o collegi sindacali (22%). C’è poi un quarto degli intervistati secondo i quali i sistemi di Ai non hanno, o non lo avranno nel breve termine, alcun utilizzo nel supportare la gestione delle procedure concorsuali e/o di crisi d’impresa (27%) e nell’impostazione dei ricorsi tributari (25%).