ocse: forte incremento delle rendicontazioni di sostenibilità, ma rallentano gli investimenti ‘green’


Da Euronews.

Per le imprese e lo snodo della sostenibiità affiora una contraddizione in termini: nel 2024, quasi 13.000 aziende quotate, pari al 91% della capitalizzazione di mercato globale, hanno dichiarato di essere sostenibili, con un incremento in soli due anni del 40%: basti pensare che nel 2022, erano circa 9.600. Ed in questo breve arco di tempo, la rendicontazione ambientale e sociale (ESG) è diventata la norma per gran parte del sistema finanziario globale. Ma dietro questa crescita si nasconde un paradosso: mentre i report ESG si moltiplicano, gli investimenti nella transizione ecologica rallentano e ne è una irpova lampante la situazione nel settore energetico dove i dividendi si sono triplicati, ma le tecnologie pulite risultano in stallo. Comunque, al di là di questi due dati, secondo il rapporto OCSE c’è una maggiore integrazione dei temi di sostenibilità nei processi decisionali, con più consigli di amministrazione che supervisionano questioni climatiche. In particolare molte società hanno istituito comitati dedicati alla gestione dei rischi ESG e addirittura una parte della retribuzione dei dirigenti è sempre più legata a obiettivi ambientali o sociali. Nonostante la crescita della rendicontazione, però, persistono margini per un allineamento concreto con gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Vale la pena ricordare che rifuardo a questo tema il contesto noramtivo europeo è ben delineato.

La Direttiva CSRD   (Corporate Sustainability Reporting Direttiva) ha ampliato gli obblighi di rendicontazione per le aziende, migliorando la trasparenza delle informazioni ESG. E le rendicontazioni aiutano a fornire agli stakeholder (investitori, clienti, ecc.) una maggiore chiarezza sulle prestazioni di sostenibilità delle aziende. 

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