rendicontazione di sostenibilità: abilitazione per oltre 6.000 i revisori. E l’INRL è in prima fila per la formazione


Dal Sole24Ore.

Sono oltre seimila i revisori legali abilitati anche per la sostenibilità. A poco più di un mese dalla fine del periodo transitorio, circa il 15% degli oltre 41mila iscritti al Registro revisori attivi, si è accreditato nel nuovo ruolo di revisore della sostenibilità, in grado di attestare la conformità alle norme Ue dei bilanci “green”.

Dopo la fase uno, riservata alle società di revisione che potevano presentare domanda di abilitazione cartacea, dal 1° ottobre la Ragioneria ha dato avvio alla fase due, aperta alle persone fisiche che hanno potuto iniziare a presentare le domande di abilitazione in via telematica.

I primi numeri

Finora sono 6.201, abilitati in tre tranche, gli esperti di bilancio che hanno scelto di accreditarsi anche come revisori della sostenibilità e sono in grado di certificare la corretta impostazione dei bilanci relativi alla sostenibilità nelle poche, grandi, aziende già obbligate a esibire anche questa speciale contabilità in base alla direttiva Csrd (Corporate social responsability directive).

Il periodo transitorio

Ma questi numeri non sono certo definitivi. Da qui a fine dicembre, quando si concluderà il periodo transitorio che consente l’abilitazione con requisiti semplificati, è atteso un rush finale di domande.

Per candidarsi, infatti, agli attuali revisori basta completare entro quest’anno corsi di formazione specifici sui temi della sostenibilità che valgono cinque crediti (vanno bene anche se svolti nel 2024).

E questo mese è un fiorire di appuntamenti formativi: ad esempio l’Inrl (Istituto nazionale revisori legali) ne organizza uno per il 12 dicembre, molti altri corsi sulle materie caratterizzanti (cosiddetto gruppo D) sono stati resi disponibili online dal Mef a partire dalla seconda metà di novembre.

«Ci aspettiamo un incremento significativo proprio negli ultimi giorni – conferma Gianluca Galletti consigliere del Consiglio nazionale dei commercialisti ed esperti contabili con delega allo sviluppo sostenibile – perché crediamo che in molti coglieranno l’occasione di abilitarsi solo con i cinque crediti formativi». Un ulteriore coda di domande è poi attesa anche nel 2026: chi ha maturato i requisiti semplificati entro il 2025, infatti, può presentare domanda anche nei prossimi mesi.

La doccia fredda

Sull’andamento delle domande di abilitazione potrebbero però aver inciso le novità normative degli ultimi mesi che hanno rinviato di due anni le tappe per gli obblighi sui bilanci sostenibili.

La direttiva “Stop the clock” (la 794/2025 recepita in Italia con il Dl 95/2025) ha infatti introdotto una moratoria: gli ulteriori obblighi di rendicontazione di sostenibilità dovrebbero scattare dal 1° gennaio 2027 per le grandi aziende e dall’anno successivo per le Pmi. Mentre oggi sono solo circa 180 le grandi realtà di interesse pubblico con almeno 500 dipendenti già soggette alla Csrd.

«Siamo passati da un momento in cui i nuovi obblighi per tutti sembravano alla porta, facendo ipotizzare per i colleghi un mercato ampio e interessante, anche dal punto di vista valoriale, a una frenata che sicuramente ha ridotto l’entusiasmo», commenta Galletti. Senza contare, poi, che dal cosiddetto pacchetto Omnibus, in preparazione a Bruxelles, sono attesi sia un alleggerimento delle soglie dimensionali per le aziende obbligate a questi report, sia una semplificazione dei parametri. Ma per Galletti l’interesse dei commercialisti dovrebbe restare alto: «Da parte della Bce e quindi delle banche non c’è alcuna retromarcia nel percorso verso la sostenibilità che sarà sempre più utilizzato per valutare il merito e i rischi creditizi delle aziende. La certificazione su base volontaria poi sta crescendo».

A regime

Dal 1° gennaio 2026 i requisiti di abilitazione si appesantiranno. Oltre all’iscrizione al Registro revisori sarà necessario collaborare per almeno otto mesi a un incarico di attestazione dei report della sostenibilità. Questi otto mesi possono essere svolti dentro o fuori il tirocinio. In sede di esame di abilitazione per i revisori saranno anche previste prove aggiuntive sulle materie specifiche della sostenibilità.

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