riforma delle professioni: rinviata al prossimo cdm la discussione per commercialisti ed esperti contabili


Dal Sole24Ore.

Via libera ieri dal Consiglio dei ministri alla riforma generale delle professioni (14 quelle interessate), a quella degli avvocati e a quella delle professioni sanitarie, con lo scudo penale per i medici reso definitivo per i soli casi di colpa grave.

Avviato e poi rinviato a un altro Consiglio dei ministri il ridisegno delle regole per i commercialisti, predisposto sulla spinta della riforma approvata dal Consiglio nazionale della categoria, che era previsto all’ultimo punto dell’ordine del giorno della riunione che si è protratta per circa tre ore…

Tra le novità in discussione i principi guida presenti nel disegno di legge che sono più di venti: si va dalla parità di genere nella governance e nelle liste elettorali per gli Ordini e i Consigli nazionali, con la previsione di elezioni online, all’equo compenso, dalla revisione delle regole per la formazione continua (destinando una quota annuale di crediti alle nuove tecnologie e all’intelligenza artificiale) alle specializzazioni e alla riforma dell’esame di stato. Ridisegnati anche i Consigli di disciplina, nominati non più dai presidenti dei tribunali, ma per vie «interne» dagli Ordini.

Tra le novità più significative c’è appunto l’estensione dell’equo compenso a tutti i rapporti con i clienti e non solo a quelli “forti” come banche e assicurazioni. 

Rinvio del disegno di legge delega per la riforma dei commercialisti: il provvedimento, infatti, non è stato approvato dal Consiglio dei ministri di ieri.

L’esame del disegno di legge sui commercialisti è stato avviato e poi rinviato, forse già al prossimo Consiglio dei ministri. Un rinvio confermato dalla presidente Giorgia Meloni, che in una sua dichiarazione di ieri sera ha confermato che il Cdm ha avviato l’esame del disegno di legge su dottori commercialisti ed esperti contabili.

Il Ddl prevede una serie di principi e criteri direttivi spaziando su numerosi aspetti, già presenti nel testo rielaborato del Dlgs 139/2005 presentato dal Consiglio nazionale a novembre dello scorso anno.

La necessità di una riforma della categoria viene spiegata nella relazione illustrativa al Ddl: in 18 anni i commercialisti under 40 iscritti all’albo sono diminuiti del 32,3%, mentre gli over 60 sono aumentati – anche per via dell’innalzamento dell’età pensionabile – del 64,3%; l’età media è passata da 47,4 a 52,5 anni e quelli che scelgono di svolgere il tirocinio professionale e di sostenere l’esame di Stato per diventare commercialista sono diminuiti del 63,5 per cento.

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