Dal Sole24Ore.
«In maggioranza nessuno è contrario a una nuova rottamazione, ma va fatta cum grano salis».
Mentre il viceministro all’Economia Maurizio Leo ribadisce agli artigiani della Cna la linea del Governo sulla prossima definizione agevolata delle tasse non pagate, il lavoro tecnico in vista della manovra ha individuato le due priorità sul tema, e sta studiando i meccanismi per attuarle. I punti chiave nella filosofia dell’intervento sono essenzialmente due: bisogna circoscrivere la platea, anche per ridurre i costi, concentrandosi sull’evasione nata dall’effettiva impossibilità di pagare, escludendo i «recidivi» della fuga dalle sanatorie che spariscono dopo aver versato la prima rata. Ma una volta individuati questi «bisognosi e meritevoli» del Fisco, bisogna favorirne l’adesione per aumentare l’efficacia del nuovo intervento.
Per centrare l’obiettivo, si lavora ad attenuare o eliminare lo scalone iniziale, che fin qui ha fatto costare le prime due rate il doppio delle altre. Le ultime rottamazioni hanno infatti concentrato nelle prime due rate il 20% del debito da pagare, diviso in due tranche del 10% ciascuna, diluendo il restante 80% in altre 16 rate, che quindi chiedevano il 5% per volta. Ma se i pagamenti da sanare hanno mancato gli appuntamenti ordinari per problemi di liquidità del contribuente, questa richiesta doppia all’inizio non è la soluzione ideale, come ha riconosciuto lo stesso viceministro Leo ieri ragionando alla Cna. L’idea è dunque quella di rivedere in modo più lineare il piano dei versamenti, pur senza arrivare alle 120 rate uguali e senza interessi scritte nella proposta della Lega in discussione al Senato.