Dal Sole24Ore.
Ai fini della verifica del superamento degli 85mila euro di compensi (ed anche del maggior limite di 100mila euro), il professionista in regime forfettario deve continuare a fare riferimento agli incassi effettivi intervenuti nel periodo d’imposta, a prescindere dal fatto che le relative prestazioni sia state portate a termine nell’esercizio precedente. È una delle risposte rese dall’agenzia delle Entrate.
Quindi in caso di una fattura incassata a gennaio 2026 ma pagata dal committente (ad esempio con bonifico) a dicembre 2025 con effettuazione della relativa ritenuta, per il lavoratore autonomo l’importo entra nel reddito dell’anno precedente, periodo in cui andrà scomputata anche la ritenuta subita.
Per i professionisti in regime forfettario vanno monitorati con attenzione due limiti relativi ai compensi, entrambi previsti dall’articolo 1 della legge 190/2014:
quello di cui al comma 54, in base al quale, al superamento degli 85mila euro (ragguagliati ad anno) consegue la fuoriuscita dal regime a decorrere dall’anno successivo;
quello di cui al comma 71, secondo cui al superamento dei 100mila euro consegue la fuoriuscita dall’anno in corso (con regole particolari ai fini Iva).