Da Lentepubblica.it
Tra le principali novità introdotte nelle procedure di bilancio degli enti locali, spicca il concetto di “bilancio tecnico”, una bozza dettagliata predisposta dai responsabili finanziari sulla base della normativa vigente e senza variazioni gestionali, utile come base di confronto tra uffici e Giunta. Questo passaggio consente di anticipare eventuali squilibri, indicando per tempo le correzioni necessarie — dall’aumento delle entrate alla riduzione delle spese — prima che la manovra approdi in Consiglio.
Particolare attenzione è riservata anche alle previsioni di cassa, essenziali per assicurare pagamenti puntuali ed evitare la formazione di debiti arretrati. Tutti i responsabili dei servizi devono indicare i flussi effettivi di entrata e uscita, così da garantire la copertura delle spese programmate e la realizzazione delle linee politiche approvate.
La fase consiliare, come da tradizione, resta articolata in due passaggi distinti. In un primo momento, i consiglieri analizzano lo schema di bilancio e il parere espresso dall’organo di revisione. In seguito, si procede con la discussione e la votazione, durante la quale possono essere presentati emendamenti sia dai consiglieri sia dalla stessa Giunta. Le proposte di modifica devono essere tecnicamente compatibili con l’equilibrio finanziario e corredate dai pareri degli uffici competenti e dei revisori, così da garantire che ogni variazione non comprometta la stabilità complessiva del documento.
Bilanci degli enti locali: tutte le scadenze fino alla fine del 2025
Il percorso per definire e approvare i bilanci degli enti locali non lascia più spazio a ritardi o correzioni in extremis. Il nuovo cronoprogramma stabilito dal decreto interministeriale stringe le maglie del procedimento, imponendo scadenze precise che devono essere rispettate con rigore.
5 ottobre
Entro il 5 ottobre, i dirigenti o i responsabili dei diversi servizi comunali devono trasmettere al settore finanziario le proprie previsioni di spesa e di entrata. Questa fase è importante perché ogni area — dai lavori pubblici al sociale, dall’istruzione alla cultura — fornisce indicazioni sui fabbisogni e sulle risorse necessarie per i programmi futuri. Un ritardo o una risposta incompleta equivale, per legge, a una tacita approvazione delle stime già inserite nel bilancio tecnico, con conseguente assunzione di responsabilità sulle cifre proposte.
20 ottobre
Il 20 ottobre è prevista la chiusura della raccolta dati: il settore finanziario integra, verifica e riequilibra le richieste arrivate dagli uffici, confrontandole con le entrate previste. È il momento in cui si effettuano le prime scelte concrete, spesso accompagnate da tagli a spese non essenziali, rinvii di investimenti o, al contrario, incremento di entrate tramite revisione fiscale o potenziamento della riscossione.
15 novembre
La palla passa quindi alla Giunta, che entro il 15 novembre deve elaborare lo schema di bilancio definitivo. Questa versione, corredata di allegati e relazioni tecniche, viene inviata al Consiglio comunale per l’esame politico. La Giunta, se necessario, può chiedere modifiche al settore finanziario. Ma sempre rispettando il principio del “silenzio-assenso” per evitare che le correzioni rallentino la tabella di marcia.
31 dicembre
Infine, entro il 31 dicembre, il Consiglio approva il bilancio di previsione triennale insieme alla nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione (DUP). Questo atto sancisce formalmente le scelte di spesa e di entrata per i tre anni successivi. Così si autorizza l’amministrazione a riscuotere tributi e sostenere le uscite pianificate.