dai codici ateco ai dati contabili, tutte le verifiche sugli isa


Dal Sole24Ore.

Verifiche last minute per gli Isa, prima di procedere a confermare la posizione in vista dell’invio telematico con il modello Redditi, in scadenza il prossimo 31 ottobre. È quindi opportuno fare chiarezza su almeno cinque punti essenziali.

1 Ateco e Cpb 2024-25

La prima verifica da fare è controllare di aver recepito i nuovi codici attività versione 2025. L’intera costruzione degli indicatori applicabili al periodo d’imposta 2024 poggia, infatti, già sui nuovi codici Ateco 2025. Per tale ragione sarà necessario prestare attenzione ad aver fatto un buon utilizzo della tavola di raccordo dei codici Ateco 2025–2007, avendo cura di rilevare che non sempre i nuovi codici si inseriscono sullo stesso Isa dello scorso anno.

La circolare 11/E/2025, riguardante gli Isa del periodo d’imposta 2024, afferma che per i contribuenti che hanno aderito al Cpb 2024-25 vi è comunque l’obbligo di sola presentazione ai fini statistici del modello previsto, ancorché per essi rilevi in costanza di concordato l’esclusione dall’applicazione degli Isa.

In tal caso, quindi, non ci si potrà esimere – come avviene per i soggetti esclusi dagli Isa che debbono presentare il modello ai soli fini statistici (multiattività, gruppi Iva, Stp, eccetera) – dall’acquisire i dati delle cosiddette “precalcolate” che vanno prelevate dal cassetto fiscale del contribuente, così come in ogni altro caso di compilazione ordinaria del modello.

2 Gli Isa delle Stp

Le società fra professionisti che esercitano in forma d’impresa una delle attività di cui agli Isa DK02U (attività degli studi di ingegneria), DK04U (attività degli studi legali), DK05U (servizi forniti da dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro), DK18U (attività degli studi di architettura), DK22U (servizi veterinari), e le società fra avvocati, pur rimanendo ancora esclusi dall’applicazione degli indicatori di affidabilità fiscale per il periodo d’imposta 2024 (codice di esclusione in dichiarazione dei redditi “6”) saranno comunque tenuti alla presentazione (e compilazione) del modello Isa.

La finalità di tale obbligo è quella di poter acquisire i dati per elaborare, a partire dal periodo d’imposta 2025, un modello Isa che possa operare, per tali attività, anche in presenza di reddito d’impresa.

3 Scarico delle precalcolate

Prima di procedere con il calcolo, si ricorda altresì la necessità di verificare la correttezza delle operazioni di scarico dei dati dal cassetto fiscale. Da quest’anno, comunque, scatta un alert, che sfocia in un errore telematico così simboleggiato «***C (Controlli Bloccanti Confermabili)».

Nell’ipotesi di modifica del modello Isa da un anno all’altro (ad esempio, per effetto dell’introduzione dei codici Ateco 2025), per il reperimento delle variabili precalcolate il sistema offre la soluzione “Isa residuale” anziché quella classica “Isa specifico”, perdendo di fatto la storicità sulla singola posizione. In questi casi è opportuno verificare che venga attuata tale previsione, non essendovi possibilità di ripiegare su altri tipi di soluzione (ad esempio, nessuno scarico).

4 I dati extracontabili

Va analizzata anche la correttezza dei dati indicati nel modello (quadri A, B, C, E), soprattutto in ordine alla compilazione del quadro A, dove indicare il personale (dipendente e non) addetto all’impresa. In un sistema che pesa i principali indicatori di affidabilità (ricavi, valore aggiunto e reddito) in funzione del numero di addetti, un errore potrebbe costare davvero caro in termini di voto finale. Inoltre, l’agenzia delle Entrate ha più volte ribadito che, negli Isa, ogni dato da compilare risulta essenziale per l’esito finale elaborato dal software.

5 I dati contabili

Infine, particolare cura dovrà essere posta nel controllo dei dati dei quadri F (per le imprese) e H (per i professionisti) del modello. Soprattutto di tutti i righi “di cui” presenti nel modello: ossia quelli per i quali le istruzioni richiedono un’analisi minuziosa dei costi presenti.

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