rottamazione quinquies a lungo termine ma c’è la ‘batosta’ degli interessi


Dal Sole24Ore.

Non ci sono solo le barriere anti dolo a ridurre il novero dei candidati alla prossima rottamazione, aperta solo ad avvisi bonari, debiti contributivi e multe della polizia stradale affidati all’agente nazionale della riscossione entro il 2023. Fra le valutazioni che i debitori del Fisco dovranno effettuare c’è anche quella sugli interessi: che pesano il doppio rispetto alle edizioni passate, e quindi incidono in modo non marginale sui calcoli di convenienza chiamati a guidare le scelte sulla definizione agevolata. Scelte, mostrano le bozze della legge di bilancio circolate fin qui, aperte anche ai decaduti delle precedenti definizioni agevolate, mentre non è prevista la possibilità di passare alla rottamazione cinque per chi ha ancora in corso una dilazione legata all’edizione numero quattro.

La questione interessi è stata citata anche dal vicepremier Matteo Salvini, grande sponsor della nuova sanatoria: «Si tratta di una sorta di mutuo a lungo termine», ha detto venerdì scorso nella conferenza stampa successiva al consiglio dei ministri che ha approvato la legge di bilancio. Gli interessi non sono una novità per le rottamazioni: ma stavolta incidono di più.

L’edizionecinque della definizione agevolata sarà accompagnata da un tasso del 4%, che è ora quello abituale per l’agenzia delle Entrate, ma vale il doppio del 2% applicato per esempio alla rottamazione quattro. Questo raddoppio interviene, e qui c’è il secondo fattore, su un calendario che si allunga fino a nove anni: e che dunque può arrivare a cumulare sotto la voce «interessi» il 35,3% del debito originario.

Non è una cifra da poco, anche perché è figlia di un tasso più che doppio rispetto a quelli aggiornati dell’inflazione. Per gli importi minori, infatti, il calendario dovrebbe essere più breve. Sul punto, le bozze confermano il vincolo della rata minima a 100 euro anticipato nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore. I testi non sono quelli definitivi; e dal momento che la questione è discussa dalla politica, la soglia potrebbe sparire dalla versione ufficiale che il Governo invierà al Senato dopo la firma del Capo dello Stato Sergio Mattarella.

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