per i professionisti la pa è un cliente ‘marginale’


Dal Sole24Ore.

Meno di uno su tre (in particolare il 27,9% dei liberi professionisti) annovera tra i propri clienti anche una o più pubbliche amministrazioni. Ancora più basso – in media sotto il 10% – l’apporto che dalle Pa arriva al proprio fatturato.

Il dato emerge dal rapporto “Liberi professionisti e committenza pubblica: dinamiche di collaborazione e impatto sul fatturato”, elaborato dall’Osservatorio delle libere professioni di Confprofessioni, con un’indagine su un campione di 832 professionisti. Naturalmente la frequenza è condizionata anche dal tipo di attività svolta: mentre tra gli ingegneri ben il 65% lavora con il settore pubblico traendo da lì quasi il 20% del proprio fatturato, al contrario commercialisti e consulenti del lavoro hanno un rapporto marginale con la Pa, con quota sul fatturato tra lo 0,6% e il 2,1 per cento.

La collaborazione con il pubblico è più alta tra i giovani (38% per gli under 44) , tra le donne (32% contro il 25,6% degli uomini) e nel Centro Sud. Segnali, ha commentato il presidente di Confprofessioni, Marco Natali, «di un rapporto influenzato da dinamiche economiche e sociali che meritano attenzione e valorizzazione». «Il quadro complessivo – ha concluso Natali – è ancora una volta quello di un Paese a due velocità: da un lato il Nord, più orientato verso il mercato privato; dall’altro il Centro e il Mezzogiorno, dove la domanda pubblica continua a rappresentare un riferimento importante per molti professionisti.

Previous L'INRL replica ai commercialisti: "fuori luogo" la richiesta di tenuta del Registro dei revisori
Next Contabilità e Fiscalità - Lunedì 27 ottobre