Da Lntepubblica.it
Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) ha pubblicato il nuovo modello di parere che gli organi di revisione degli enti locali dovranno utilizzare per esprimersi sulle proposte di bilancio di previsione relative al triennio 2026-2028.
Si tratta di un documento particolarmente atteso, poiché incorpora tutte le norme e le indicazioni operative aggiornate alla data di rilascio, comprese le previsioni contenute nella Legge di Bilancio 2026 attualmente al vaglio del Parlamento.
L’iniziativa risponde alla necessità di supportare in modo più sistematico l’attività dei revisori dei conti degli enti territoriali, chiamati a valutare strumenti finanziari sempre più complessi e soggetti a continui aggiornamenti legislativi. Lo schema proposto dal CNDCEC non ha carattere obbligatorio, ma rappresenta una guida riconosciuta per la sua accuratezza e per la capacità di organizzare in modo strutturato tutti gli aspetti da analizzare prima dell’espressione del giudizio finale sul documento contabile dell’ente.
Una struttura costruita sulle norme cardine della contabilità pubblica
Il format è costruito rispettando pienamente le disposizioni contenute nella parte II del Testo Unico degli Enti Locali, dedicata alla disciplina finanziaria e contabile, e tiene conto del D.Lgs. 118/2011 con i relativi principi contabili applicati. L’obiettivo è offrire una traccia che sia perfettamente armonizzata con l’impianto normativo vigente, facilitando così il lavoro dei revisori e riducendo il rischio di omissioni o valutazioni non allineate ai criteri richiesti dal legislatore.
Gli esperti incaricati del controllo possono inoltre avvalersi dei principi di vigilanza e di controllo emanati dallo stesso CNDCEC, strumenti che negli anni sono diventati fondamentali per garantire uniformità e trasparenza nell’attività dei collegi dei revisori degli enti locali.
Un kit operativo completo per accompagnare il revisore
Il documento messo a disposizione dal Consiglio Nazionale non si limita a presentare una traccia di parere, ma offre un vero e proprio pacchetto operativo studiato per agevolare ogni fase del lavoro. Il modello principale è fornito in formato Word con una bozza di testo che il revisore può adattare al contesto specifico dell’ente. All’interno sono presenti indicazioni esplicative, proposte in corsivo e in colore azzurro, concepite per guidare passo dopo passo nella verifica dei diversi elementi del bilancio.
Accanto a questo supporto testuale, il CNDCEC mette a disposizione anche un file Excel che contiene tabelle già predisposte e facilmente integrabili nel parere finale. Questi prospetti consentono di inserire dati, confronti e analisi quantitative in modo ordinato e immediatamente leggibile. Completano il pacchetto le check list operative, strumenti ormai indispensabili per verificare in maniera sistematica l’osservanza delle norme e delle prassi contabili.
L’integrazione dei vari materiali permette al revisore di avere un quadro chiaro e immediato degli elementi da valutare, riducendo i tempi di analisi e aumentando, al contempo, la qualità del controllo svolto.
Focus su criticità e irregolarità: un sostegno alla governance locale
Uno degli aspetti più rilevanti del nuovo schema è l’attenzione dedicata alla segnalazione di eventuali anomalie, squilibri o incoerenze riscontrate nel corso dell’attività di revisione. Il format include una sezione specifica che invita i professionisti a esaminare con particolare cura questi elementi, valutando non solo la loro incidenza sul giudizio da esprimere, ma anche il modo in cui tali osservazioni possono rappresentare un valore aggiunto per l’organo politico dell’ente.
Il revisore, infatti, non svolge solo un ruolo di controllo, ma anche una funzione collaborativa che contribuisce a indirizzare le scelte dell’amministrazione, soprattutto quando emergono criticità che richiedono attenzione immediata o interventi strutturali. Le “segnalazioni di allerta”, quindi, non sono concepite come semplici rilievi tecnici, ma come strumenti utili per favorire una gestione responsabile e sostenibile delle risorse pubbliche.
Uno strumento non vincolante, ma essenziale
Sebbene l’adozione del format non sia obbligatoria, il documento è considerato ormai un riferimento consolidato per la professione. La sua utilità risiede soprattutto nella capacità di riunire in un unico corpus tutte le norme di settore, le interpretazioni più recenti e le buone prassi suggerite dal CNDCEC. Per i revisori, si tratta dunque di un supporto prezioso per svolgere il proprio incarico con metodo, completezza e coerenza.
Il modello favorisce un approccio uniforme da parte dei professionisti e, al tempo stesso, contribuisce a rafforzare la qualità dei controlli sugli equilibri finanziari degli enti locali, un tema particolarmente delicato in una fase storica in cui le amministrazioni territoriali sono chiamate a garantire servizi essenziali con margini di manovra sempre più ristretti.
Con questa nuova edizione del format, aggiornata al quadro normativo più recente e arricchita di strumenti pratici, il CNDCEC conferma il proprio ruolo di riferimento nel supporto alla vigilanza contabile locale, fornendo ai revisori un mezzo efficace per accompagnare l’evoluzione della gestione di entrate e spese nel prossimo triennio.