Crisi d’impresa: le segnalazioni di Inps e Agenzia-Entrate quali ‘creditori’, non obbliga l’avvìo della composizione negoziata


Sul Sole24Ore una doverosa precisazione: la segnalazione da parte dei creditori pubblici, Inps e agenzia delle Entrate, non ha come conseguenza necessaria l’attivazione della composizione negoziata della crisi. Lo chiarisce la circolare Assonime n. 8 diffusa ieri. La segnalazione deve essere rivolta all’imprenditore e all’organo di controllo della società e deve contenere l’invito a richiedere la composizione negoziata della crisi, rimettendo allo stesso debitore la valutazione se gli inadempimenti rilevati determinino quella situazione di squilibrio economico, patrimoniale e finanziario che legittima l’accesso al percorso negoziale.

Deve essere mandata tramite posta elettronica certificata o, in mancanza, mediante raccomandata con avviso di ricevimento inviata all’indirizzo risultante dall’anagrafe tributaria. Nel caso in cui l’organo di controllo della società è collegiale la segnalazione deve essere rivolta al Presidente. L’organo di controllo viene informato perché possa a sua volta valutare se attivare la propria segnalazione agli amministratori e il successivo monitoraggio delle iniziative intraprese.

«La segnalazione non comporta, dunque – si legge nella circolare –, alcun obbligo di attivazione della composizione negoziata, ma solo un dovere in capo agli organi sociali di verificare se i ritardi segnalati costituiscano sintomi di crisi o di minaccia per la continuità aziendale, al fine dell’adozione dei rimedi più idonei. Tale attività di verifica si inserisce nel quadro degli ordinari obblighi degli organi sociali delineati dall’articolo 2086 e 2403 del Codice civile».

Gli obblighi previsti dalla legge n. 233 del 2021 sono diversi da quelli introdotti dal Codice della crisi nel contesto delle misure d’allerta: sono infatti calibrati su soglie inferiori, tenuto conto che hanno una funzione esclusivamente informativa, per consentire al debitore di valutare l’opportunità di avviare tempestivamente il percorso della composizione negoziata della crisi, aumentando le possibilità di successo del tentativo di risanamento dell’impresa. Gli obblighi di segnalazione previsti dal Codice della crisi d’impresa sono, invece, indirizzati a costringere l’imprenditore ad attivarsi quando la situazione è già grave.

La circolare ricorda anche che le norme introdotte a fine anno, per rendere più agevole l’effettuazione del test sulla prospettiva di risanamento, rendono disponibile sulla piattaforma elaborata dal ministero della Giustizia in autunno un programma informatico gratuito che elabora i dati necessari ad accertare la sostenibilità del debito. Se, per effetto dell’elaborazione del programma, il livello dell’indebitamento complessivo è inferiore a 30.000 euro e il debito risulta sostenibile, il programma elabora automaticamente anche un piano di rateizzazione.

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