Consob, i revisori legali allertati sulle ‘cripto’: scetticismo d’obbligo per scongiurare il riciclaggio


In un articolo di ItaliaOggi l’allerta lanciato dalla Consob: Società di revisione e revisori legali devono svolgere un’adeguata valutazione dei rischi in sede di acquisizione e mantenimento di incarichi di revisione legale o di incarichi di assurance e servizi connessi relativi a società che gestiscono piattaforme di exchange e/o svolgono attività aventi ad oggetto l’emissione, l’intermediazione, il lending o il deposito di cripto- asset e/o prestano altri servizi in tale settore.Società di revisione e revisori legali devono svolgere un’adeguata valutazione dei rischi in sede di acquisizione e mantenimento di incarichi di revisione legale o di incarichi di assurance e servizi connessi relativi a società che gestiscono piattaforme di exchange e/o svolgono attività aventi ad oggetto l’emissione, l’intermediazione, il lending o il deposito di cripto- asset e/o prestano altri servizi in tale settore.Società di revisione e revisori legali devono svolgere un’adeguata valutazione dei rischi in sede di acquisizione e mantenimento di incarichi di revisione legale o di incarichi di assurance e servizi connessi relativi a società che gestiscono piattaforme di exchange e/o svolgono attività aventi ad oggetto l’emissione, l’intermediazione, il lending o il deposito di cripto- asset e/o prestano altri servizi in tale settore.Società di revisione e revisori legali devono svolgere un’adeguata valutazione dei rischi in sede di acquisizione e mantenimento di incarichi di revisione legale o di incarichi di assurance e servizi connessi relativi a società che gestiscono piattaforme di exchange e/o svolgono attività aventi ad oggetto l’emissione, l’intermediazione, il lending o il deposito di cripto- asset e/o prestano altri servizi in tale settore.

Questo è quanto chiede la Consob, con un vero e proprio richiamo di attenzione che ha diffuso ieri, 20 dicembre, sul proprio sito Internet.

Scetticismo potenziato

Ad avviso dell’Autorità per il mercato e la borsa le peculiarità del settore dei cripto-asset, con i limiti che lo stesso presenta in termini di regolamentazione e trasparenza, le interconnessioni che caratterizzano i soggetti che a vario titolo vi operano, nonché gli effetti connessi agli eventi di default di primari operatori del settore, impongono alle società di revisione e ai revisori legali di innalzare, scrive letteralmente la Consob, “lo scetticismo professionale al massimo livello”. In considerazione dell’elevato rischio di riciclaggio connesso alle attività e ai servizi aventi ad oggetto cripto-asset, scrive ancora la Consob, si invitano le società di revisione e i revisori legali a prestare particolare attenzione nell’assolvimento degli obblighi di determinazione del rischio di riciclaggio degli incarichi di revisione legale, di assurance o di altri incarichi connessi conferiti da clienti operativi in tale settore. Ove i fattori di rischio del cliente (vale a dire l’operatore in criptovalute) e dell’incarico conducano all’attribuzione di un rischio di riciclaggio elevato, le società di revisione e i revisori legali dovranno adottare misure di adeguata verifica rafforzata prevedendo, sia all’atto dell’accettazione degli incarichi che nello svolgimento della prestazione professionale, l’esecuzione di analisi e controlli, anche contabili, più approfonditi, estesi e/o frequenti, al fine di rilevare eventuali elementi di anomalia o di sospetto da segnalare all’unità di informazione finanziaria. Proprio quest’ultima, pochi giorni fa, nella sua newsletter ha evidenziato che il trend di segnalazioni di operazioni sospette riconducibili a virtual asset è in progressiva crescita ed è passato da appena 566 del 2019 alle ormai più di 5.000 del 2022. La forte presa di posizione dell’autorità presieduta dal professor Paolo Savona arriva a distanza di qualche settimana dal fallimento della piattaforma exchange FTX che, pare ha interessato anche molti italiani, ma anche a distanza di pochi giorni dalla presentazione del disegno di legge con il quale il governo italiano intende dare una regolamentazione fiscale al fenomeno delle cripto attività e dalla ormai prossima emanazione del regolamento MICA con il quale l’Europa intende dettare comuni regole sul mercato delle criptovalute.

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