Su Italiaoggi le dichiarazioni d’intenti dei nuovi vertici INRL all’insegna della inclusività, per il 2024 che sarà anno di sfide per i pieni riconoscimenti delle competenze dei revisori


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Significativo messaggio agli iscritti del neo Presidente dell’Inrl, Luigi Maninetti, eletto all’unanimità dal rinnovato Consiglio Nazionale

Appena eletto all’unanimità, nei giorni scorsi a Roma dal rinnovato consiglio nazionale,  il neo Presidente dell’Inrl, Luigi Maninetti ha espresso ai consiglieri nazionali la sua idea di istituto, quella che intende perseguire nel corso del mandato triennale, richiamando più volte l’importanza di un proficuo gioco di squadra : “Da oggi lavorerò fin dal primo giorno affinchè l’Inrl sia un organismo ‘inclusivo’ e non divisivo. Ce lo chiede la base degli iscritti, ce lo impongono i tempi che stiamo vivendo.  Alla nuova squadra, dalla presidenza alla segreteria generale, dalla vice presidenza a tutto il  consiglio nazionale, in una parola ai vertici  che si sono insediati in questi giorni,  sta a cuore soltanto il futuro dell’Inrl. Un futuro numericamente più consistente, per aumentare la nostra rappresentatività e la capacità di interloquire con le istituzioni e il mondo professionale. Traguardo sicuramente raggiungibile vista la voglia di fare e di proporre che hanno dimostrato tanti delegati e numerosi iscritti. Un futuro dignitoso e legittimato a tutti i livelli istituzionali. Un futuro trasparente – ha proseguito Maninetti –  senza pericoli di personalismi che potrebbero minarne la  credibilità e avere ricadute negative sull’immagine esterna dell’istituto stesso. Un futuro che ci faccia decollare con autonomia e soprattutto con autorevolezza. Un futuro di traguardi concreti, di fatti e non parole. Un futuro che ci impegna tutti, ognuno con le sue competenze e con la passione finalizzata alla crescita dell’Inrl. A tutti i livelli istituzionali vogliamo mostrare la dignità professionale che ci devono riconoscere. Ecco perché, oggi più che mai, abbiamo la necessità di allargare e potenziare l’adesione all’istituto, per poter contare su un sempre crescente numero di colleghi, i quali,  attraverso le proprie competenze,  possano dare il loro contributo.”

Riguardo alle altre priorità, Maninetti ha poi sottolineato l’urgenza di   portare a termine speditamente un nuovo statuto, compito affidato ai tre neo eletti vice presidenti che col supporto di consulenti legali, dovranno  redigere un testo in linea con i tempi, e soprattutto senza più formule e passaggi che possano dare adito a sterili discussioni interne. 

“Così come proseguiremo – ha aggiunto Maninetti – il nostro impegno nell’allestimento di percorsi di formazione di alto profilo che tanto successo hanno ottenuto tra gli iscritti e che rappresentano un’area di servizi del nostro istituto in grado di qualificarci agli occhi di tutti gli interlocutori istituzionali.  Di certo, da qui  comincia un lavoro nuovo e impegnativo che richiederà l’impegno di tutti coloro che si sono messi a disposizione dell’istituto. Ed è per questo che mi corre l’obbligo  rivolgere un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno mostrato la piena disponibilità ad operare per fra crescere il nostro istituto. Ho la consapevolezza che non sarò mai lasciato solo dalla squadra che abbiamo ricomposto e questo mi conforta e mi spinge ad operare con tenacia e costanza per il bene dell’Inrl.”

E proprio nel corso della prima riunione del nuovo Consiglio Nazionale Inrl  i tre neo Vice Presidenti hanno evidenziato i passaggi-chiave della ‘road-map’ dell’istituto, a partire da Roberto Falcone, attivamente coinvolto da tanti anni nella rappresentanza professionale associativa, con la presidenza dei tributaristi Lapet: “I tributaristi ed i revisori legali hanno già portato avanti insieme alcune importanti istanze come la delega per il patrocinio tributario di diversi anni fa. Mi sono iscritto all’istituto a metà degli anni ’90 ed ho sempre sostenuto che i revisori non svolgono una semplice funzione, come sostengono certi detrattori. Noi non siamo secondi a nessuno. Siamo professionisti seri e come tali riconosciuti da disposizioni molto chiare. E dobbiamo veder riconosciuta la nostra professionalità. Ad esempio il visto di conformità e il patrocinio tributario, sono due competenze che vanno riconosciute ai revisori legali, così come lo è per i tributaristi. Ed è proprio questa vicinanza di competenze che mi ha indotto ad accettare la proposta del neo Presidente Luigi Maninetti di far parte attiva dei vertici dell’Inrl.   Credo che oggi il nostro impegno debba  essere  quello di far capire ai nostri interlocutori istituzionali che abbiamo le carte in regola per svolgere le molteplici attività professionali che ci vengono riconosciute anche in Europa. Dobbiamo però pensare che le associazioni hanno un peso, quando rappresentano realmente le istanze dei propri iscritti. Sono convinto che la funzione di una associazione come l’Inrl, al di là dei pur utili servizi erogati agli iscritti, debba essere proprio: rappresentare sempre e comunque i bisogni primari degli iscritti a tutti i referenti istituzionali. E per far questo c’è bisogno di una squadra coesa, motivata che possa condividere questi obiettivi. Ed i nostri obiettivi sono tutti raggiungibili.”

Dal canto suo il neo Vice Presidente Carlo Pontesilli ha dichiarato: “Abbiamo bisogno di una strategìa di difesa della categoria ben precisa: noi dobbiamo rappresentare al meglio i revisori legali anche perchè chi ci contrasta oggi ha palese  timore della nostra categoria, vieppiù da quando  ha finalmente  cominciato a rivendicare competenze  incontestabili. Eppure attualmente stiamo patendo professionalmente dei tentativi di contrastarci ai limiti della legittimità, basti guardare all’assurdità del visto di conformità: il mancato riconoscimento ai revisori legali riguarda la ‘trasmissione’ dei 730 e non la loro compilazione. Noi possiamo redigerei bilanci delle società quotate, al fianco della Consob ma non possiamo trasmettere il 730…Si tratta di pura follìa… Nel  contempo, come collegio dei revisori, possiamo certificare di tutto: questa è una autentica schizofrenìa legislativa creata ad arte da chi ritiene la nostra professione solo ‘concorrente’, quando non lo è affatto. Noi potremmo offrire ad altri colleghi professionisti la possibilità di fare qualcosa di meglio. Ecco perché dobbiamo avviare una seria interlocuzione con tutte le professioni del nostro comparto contemporaneamente dialogare col giusto peso con tutti i nostri referenti istituzionali.”

Molto sintetico e pragmatico l’intervento del terzo vice Presidente Luigi Esposti: “Mi allineo alle osservazioni già illustrate dai miei due vice presidenti e sono ben disponibile a ripetere l’esperienza già fatta in passato, ovvero di interloquire con deputati, senatori e politici per tutelare i diritti e la dignità professionale dei revisori legali. Posso solo aggiungere che oggi più che mai l’Istituto ha bisogno anche di giovani professionisti nel nostro organico perché il loro contributo di idee, spesso innovative, può essere di aiuto a tutte le attività che l’Inrl intende perseguire.”

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La nuova stagione dell’Inrl si era aperta con l’assemblea dei delegati che ha eletto i componenti del nuovo Consiglio Nazionale, tra l’altro rinnovato per due terzi e composto da Angela Grazia Aloisi, Camilla Rubega, Marta Mozzanica, Maria Cristina Stocchino, Katia Zaffonato, Luigi Maninetti, Paolo Brescia, Gaetano Roberto Carnessale, Claudio Rasia, Roberto Falcone, Antonio Amendola, Luigi Esposti, Carlo Pontesilli, Secondo Sandiano, Anselmo Angelo Perondi. Mentre per il Collegio dei revisori sono stati nominati Giuseppe Siragusa, Diletta Scaglia e Roberto Tonezzer.

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