Rottamazione quater sotto l’esame delle sezioni unite della Cassazione


Da ItaliaOggi.

La rottamazione quater va alle Sezioni unite civili della Cassazione. Sarà il collegio esteso a chiarire cosa succede quando il contribuente aderisce alla definizione agevolata della lite pendente di cui all’articolo 1, comma 236, della legge 29/12/2022 n. 197 (manovra 2023): se dunque il giudizio resta sospeso fino a quando l’interessato non ha pagato tutte le rate al fisco oppure si può definire il giudizio con la dichiarazione di estinzione o di inammissibilità dei ricorsi per sopravvenuta carenza d’interesse. Così la Corte di cassazione civile nell’ordinanza n. 5830 del 05/03/2025.

Condotta concludente

Materia del contendere sono i carichi affidati agli agenti della riscossione dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Stando al primo indirizzo interpretativo, cui aderisce gran parte della dottrina, la definizione agevolata non si perfeziona fino a quando il contribuente non ha completato il versamento delle rate previste dal piano perché il pagamento costituisce il comportamento concludente con cui la parte privata manifesta la sua intenzione di rinunciare alla lite: indicazioni in tal senso arrivano dalla relazione illustrativa della legge di bilancio 2023 e dal dossier dei servizi parlamentari, secondo cui se le somme dovute non sono pagate integralmente la sospensione del giudizio, di legittimità o di merito, è revocata dal giudice su istanza di una delle parti; il che, tuttavia, significa che la causa va sospesa fino al 30 novembre 2027 laddove la rottamazione del debito impositivo arriva fino al 2028.

Ragionevole durata

Il secondo orientamento è ispirato al principio della ragionevole durata del processo: a estinguere il giudizio bastano i versamenti effettuati dal contribuente fino a quel momento perché il pagamento integrale non è presentato dalla norma come requisito indispensabile, mentre già per la rottamazione ter c’è chi ha distinto la fase del perfezionamento da quella di efficacia delladefinizione agevolata. Senza dimenticare che la stessa legge di bilancio 2023, quando per altre fattispecie ha voluto identificare il momento di perfezionamento nel pagamento integrale, lo ha fatto in modo esplicito. La rottamazione prevede l’incontro della volontà delle parti che si configura quando l’agente della riscossione comunica al contribuente che ricorrono i presupposti per accedere alla definizione agevolata. L’estinzione anticipata sarebbe più coerente con l’obiettivo indicato dal Pnrr: smaltire rapidamente il contenzioso tributario con interventi per ridurre i ricorsi in Cassazione e farli decidere in modo più spedito e adeguato.

Interesse perduto

Il terzo indirizzo offre una soluzione di carattere processuale: l’estinzione del giudizio deve ritenersi legata al completamento del pagamento rateale, in linea col testo letterale della disposizione, ma l’istanza del contribuente rivela che è venuto meno l’interesse in capo al ricorrente, il quale aderendo alla rottamazionerinuncia al giudizio.

Quiescenza e durata

Era stata la prima presidente della Cassazione Margherita Cassano, all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025, a segnalare che le rate della rottamazione impediscono di decongestionare il contenzioso tributario mettendo il processo in stato di quiescenza contro il principio di ragionevole durata.

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