Da CantiereTerzoSettore.
Non ci sono dubbi: per il Terzo settore il 2025 è stato l’anno in cui si è superata la fase di limbo sull’applicazione della normativa fiscale, grazie all’arrivo della “comfort letter” da parte dell’Unione europea. Si tratta di una svolta decisiva, che conferma l’avvio del nuovo regime dal 1° gennaio 2026 e arriva a oltre 10 anni dalla pubblicazione delle linee guida per una riforma che avrebbe trasformato profondamente il mondo non profit in Italia. Una notizia che segna un passaggio storico per centinaia di migliaia di enti, chiamati ora a prepararsi a un cambiamento profondo sul piano tributario e organizzativo.
Alla “comfort letter” è seguita l’approvazione del decreto fiscale che, modificando il codice del Terzo settore, ha fugato ogni dubbio sulla data di avvio del nuovo impianto normativo. Una svolta sicuramente epocale che, tuttavia, suscita timori tra gli enti del Terzo settore, lasciando diversi dubbi interpretativi aperti, alcuni dei quali saranno sciolti – si spera – dall’attesa circolare dell’Agenzia delle entrate, attualmente in consultazione pubblica fino al 23 gennaio sul sito ufficiale (e il cui ritardo nella emanazione non fa che acuire le difficoltà degli enti, obbligati ad avviare le attività nel 2026 senza che sia ancora chiaro il quadro applicativo).
A cascata, l’operatività del nuovo regime fiscale comporta la cancellazione dell’Anagrafe unica delle Onlus entro il prossimo 31 dicembre: le oltre 9000 Onlus ancora presenti, dovranno scegliere entro il 31 marzo 2026 se entrare o meno nel Runts, con conseguenze fiscali e patrimoniali importanti.
Accanto a questo, il Governo ha approvato la proroga decennale sull’Iva, spostando al 2036 il passaggio da esclusione a esenzione. Nello stesso decreto fiscale sono state introdotte ulteriori semplificazioni per organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e imprese sociali, insieme a chiarimenti su aliquote e regimi agevolati.
Sempre in tema di fiscalità, nel 2025 si registrano anche numerose precisazioni utili, a partire dalle risposte da Telefisco in cui l’Agenzia delle entrate si è espressa in merito alla possibilità di utilizzo del regime semplificato e quello della 398/1991 per organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale. Dalla stessa Agenzia, arrivano anche una circolare sul distacco di personale e la gestione dell’Iva negli enti del Terzo settore e il chiarimento sull’uso del pos e i registratori fiscali per le associazioni non commerciali che organizzano fiere e mostre con ricavi sotto i 50mila euro. Infine, si segnala anche la pronuncia del Consiglio di Stato sulle attività diverse.
Rinnovo del Consiglio nazionale, controlli e riconoscimento delle competenze dei volontari
Ma facciamo un passo indietro. Sul fronte normativo, il 2025 si è aperto con l’insediamento del nuovo Consiglio nazionale del Terzo settore ed è stato un anno di ulteriori passi avanti nell’attuazione della riforma.
È stato infatti pubblicato il decreto sui controlli al Terzo settore, un testo che definisce come saranno attuati da parte degli uffici Runts, che potranno essere effettuati anche dai centri di servizio per il volontariato (Csv) e reti associative nazionali (Ran). Il testo è frutto di un lungo percorso di elaborazione e di confronto anche con gli stessi Csv e Ran.
Un tassello atteso, cui si aggiunge il decreto sul riconoscimento delle competenze acquisite nello svolgimento di attività di volontariato.
I chiarimenti del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
Come di consueto, il Dicastero ha pubblicato anche una serie di precisazioni per la corretta attuazione della normativa sul Terzo settore. Due le note pubblicate: una sulla gestione del registro volontari nelle sedi secondarie e l’altra sui requisiti di iscrizione al Runts di una fondazione Onlus straniera. Si aggiunge una circolare che chiarisce come i comitati possano diventare enti del Terzo settore. Restano in attesa lo sblocco della funzione di delega nel Runts e l’adozione degli schemi di bilancio semplificati, come anticipato dal Capo Dipartimento Alessandro Lombardi.
Più nello specifico, per quanto riguarda il Runts nel 2025 è stata rilasciata una nuova importante funzionalità per gli enti del Terzo settore che depositano il bilancio economico, anche in forma di rendiconto per cassa, un nuovo campo pensato per migliorare la base informativa del sistema. Da qualche mese, inoltre, è disponibile anche l’elenco degli enti cancellati.
La normativa regionale
Si amplia il numero di regioni e province autonome che, in modo organico e completo, hanno legiferato sul settore, con l’aggiunta di Marche, Puglia e le Province autonome di Trento e Bolzano.
Visti dalle altre istituzioni e dagli ordini professionali
Negli anni, il Terzo settore è stato oggetto dell’attenzione di diverse istituzioni oltre al Ministero di riferimento, a conferma del peso crescente del sistema.
Nel 2025, ad esempio, l’Anac ha pubblicato una delibera con indicazioni sull’obbligo di pubblicazione dei dati per associazioni, fondazioni e enti di diritto privato con bilancio superiore ai 500.000 euro e che svolgono funzioni amministrative, erogano servizi pubblici, svolgono attività di produzione di beni e servizi a favore di pubbliche amministrazioni.
Due le principali pronunce della Corte costituzionale rilevanti: una sentenza sulle cooperative che si sottraggono all’attività di vigilanza e un’altra sulla sospensione dei termini di prescrizione della responsabilità verso gli amministratori anche per le associazioni non riconosciute.
Sul piano legislativo, si segnalano nuove regole su salute e sicurezza per il volontariato di protezione civile e maggiori certezze in caso di donazioni, con l’abolizione dell’azione di restituzione contro i terzi acquirenti. Il Ministero dell’Economia e della Finanze ha anche avviato la consultazione sul Piano nazionale per l’economia sociale, mentre il Ministero della Cultura ha pubblicato le linee guida sul partenariato speciale per la gestione dei beni culturali.
Da quest’anno è stato istituito presso il Ministero della salute il Registro unico delle associazioni della salute, che si affianca al Runts per valorizzare il ruolo delle associazioni dei pazienti. Si rafforza anche il coinvolgimento del Terzo settore nel reinserimento sociale dei detenuti e nel “Piano Olivetti per la cultura” per la rigenerazione delle periferie.
Durante l’anno, la Cei ha pubblicato una serie di indicazioni utili per orientare diocesi, parrocchie e enti ecclesiastici in vista del nuovo regime fiscale dal 2026.
I commercialisti hanno contribuito con documenti e strumenti operativi: la commissione dell’Ordine di Roma ha diffuso 23 Faq, il Consiglio nazionale ha aggiornato il modello di relazione dell’organo di controllo e la Fondazione nazionale di ricerca ha pubblicato un volume per la transizione delle imprese sociali non cooperative.
Restano però lacune su adempimenti specifici, soprattutto quando si intrecciano normative generali, come nel caso delle polizze catastrofali.
I fondi a disposizione degli enti e quelli destinati alle politiche sociali
Sul fronte delle politiche sociali, la legge di bilancio 2025 conferma un quadro complesso: nessun incremento al 5 per mille e tagli ai fondi per povertà educativa (in parte ripristinati) e disabilità, compensati solo dall’aumento delle risorse per il Servizio civile universale. Un quadro complessivo della spesa sociale è stato pubblicato qui.
Sono stati pubblicati numerosi avvisi pubblici dedicati in diversi ambiti, tra cui: sostegno alle famiglie con bambini piccoli, cooperazione internazionale, disabilità, sviluppo sostenibile, attività socio-educative dei minori, formazione, dialogo sociale, dipendenze patologiche, immigrazione, assistenza ai bambini oncologici, progetti contro lo sfruttamento e il caporalato e iniziative sull’intelligenza artificiale.
Il nuovo Atto di indirizzo ha stanziato 141 milioni di euro per il triennio 2025-2027, con una riduzione rispetto al precedente e l’introduzione di metriche di impatto sociale. Pubblicato anche il relativo avviso per i progetti di rilevanza nazionale e le graduatorie di quello relativo al 2024.
Tra le novità, la nuova piattaforma online per i contributi ambulanze.
Si segnala che durante l’anno sono anche stati anche rispristinati i fondi per i controlli agli enti e stanziate attività di sostegno per sport, rigenerazione urbana, e misure su antiriciclaggio e antiterrorismo. Sempre da quest’anno, inoltre, gli enti del Terzo settore potranno accedere agli incentivi previsti dal Conto termico 3.0. le cui linee operative sono state pubblicate a dicembre.