Senato: avviato l’esame del DDL sulla riforma delle professioni


Da ItaliaOggi.

La riforma degli ordini professionali  scalda i motori. Martedì scorso, infatti, la Commissione Giustizia del Senato ha avviato l’esame del ddl n. 1663, la delega al Governo per la revisione della disciplina degli ordinamenti professionali, collegata alla legge di bilancio. Il testo è stato illustrato dal relatore, il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli.

La delega mira a riordinare gli ordinamenti di quindici categorie, per un totale di 699.177 professionisti. Tra questi figurano: 12.789 agrotecnici e agrotecnici laureati; 160.319 architetti, pianificatori territoriali, paesaggisti e conservatori, architetti junior e pianificatori junior; 47.784 assistenti sociali specialisti e assistenti sociali; 1.158 attuari e attuari junior; 25.227 consulenti del lavoro; 19.639 dottori agronomi e forestali, agronomi e forestali, zoonomi e biotecnologi agrari; 12.302 geologi e geologi junior; 85.502 geometri e geometri laureati; 29.713 giornalisti; 250.608 ingegneri civili, ambientali, industriali e dell’informazione, compresi i corrispondenti profili junior; 12.485 periti agrari e periti agrari laureati; 36.965 periti industriali e periti industriali laureati; 1.513 spedizionieri doganali; 1.325 consulenti in proprietà industriale e 1.848 tecnologi alimentari.

Cosa prevede la riforma sulle riserve professionali 

Tra i temi trattati dalla delega c’è anche quello, sempre divisivo, delle attività professionali riservate. La lettera c dell’articolo 2 stabilisce che:

  • agli iscritti agli albi deve essere riconosciuta competenza specifica nelle materie oggetto della professione, come definite dalle norme vigenti alla data di entrata in vigore della legge;
  • le competenze devono essere attribuite agli iscritti in ciascun albo in coerenza con il percorso formativo di accesso alla professione, come individuato dal titolo di studio, dal tirocinio e dalle materie oggetto dell’esame di abilitazione eventualmente previsto dalla legge;
  • le competenze devono essere attribuite agli iscritti in ciascun Albo in coerenza con il percorso formativo di accesso alla professione, come individuato dal titolo di studio, dal tirocinio e dalle materie oggetto dell’esame di abilitazione eventualmente previsto dalla legge.  
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