Per l’INRL un nuovo statuto democratico, più vicino ai revisori


Su ItaliaOggi una sintesi dell’assemblea in streaming che ha approvato il nuovo statuto e che ha visto anche l’ampio riconoscimento delle attività condotte dall’istituto durante il periodo pandemico con numerosi apprezzamenti espressi dagli iscritti. “Finalmente abbiamo approvato il nuovo statuto, atteso da anni, adeguato alle nuove normative e anche alle nuove esigenze dei revisori legali – ha commentato con soddisfazione il Presidente dell’Inrl, Ciro Monetta – ciò fatto, proseguiremo con maggiore vigore con gli altri impegni assunti ed i progetti già pianificati, tra i quali una assidua interlocuzione con le istituzioni, con la classe politica e con le università, nonché lo sviluppo del progetto ‘giovani e donne’ revisori legali. Altro impegno importante sarà quello di portare a conclusione l’istanza presentata al Mef riguardo al visto di conformità. A tal proposito ricordo che siamo in attesa di una convocazione, da parte del capo di gabinetto del Ministro, per una risposta conclusiva che includa i revisori legali tra i soggetti abilitati al rilascio del visto di conformità, ponendo finalmente riparo all’evidente omissione della parola ‘revisori contabili’ nel decreto attuativo della legge nr. 80/2003. Inoltre stiamo procedendo con una intensa attività di formazione professionale, gratuita per la FC in modalità e-learning, giornate di alta formazione e seminari specialistici organizzati grazie all’impegno del consigliere, delegato alla formazione, Enzo Della Monica ed alla società di formazione amministrata dal vice presidente Luigi Maninetti e con la collaborazione di docenti di alto profilo. Infine, sperando che finisca al più presto l’emergenza sanitaria, daremo avvio a due attesi progetti: le giornate europee della revisione legale e l’attivazione di uno sportello permanente presso l’ufficio operativo di Bruxelles.” Nella sua relazione il presidente Inrl ha poi tenuto a evidenziare come il programma avviato per la crescita dei singoli territori provinciali, ha portato i giusti ed attesi risultati e che, da oggi il consiglio nazionale intende perseguire altri obiettivi: “Innanzitutto promuovere interventi e lavori mirati al proselitismo, sviluppo e programmazione su ogni singolo territorio. Rafforzare la fiducia dei revisori legali mediante una puntuale informazione, una più incisiva azione di tutela della professione e una maggiore implementazione di rete che possa generare crescita professionale, competitività ed innovazione. Inoltre occorre supportare ed accrescere la collaborazione con le istituzioni ed il mondo accademico al fine di dare un’adeguata visibilità all’Inrl nonché avere i dovuti riconoscimenti e la giusta rappresentanza. Ulteriori sforzi vanno poi compiuti per incrementare la presenza di nostri rappresentanti nelle commissioni parlamentari di maggiore interesse per rafforzare la presenza della categoria professionale (riconosciuta in tutta Europa). Così come sarà cruciale lo sviluppo di una comunicazione attraverso social e media con l’obbiettivo di veicolare notizie ed informazioni, sull’Istituto, ai circa 147.000 iscritti nel registro revisori presso il mef e infine favorire l’innovazione tecnologica nell’ottica di preservare la funzionalità della comunicazione a distanza e della formazione professionale on-line (corsi di alta formazione e seminari specialistici) ed e-learning per la formazione continua.”       Nel corso dell’assemblea è stata anche condivisa la necessità di incrementare i gruppi di lavoro (commissione tecniche e comitati) ed allestire una regia di ascolto capace di instaurare un confronto strutturato e sistematico con gli iscritti attraverso strumenti volti a favorire interpretazioni delle disposizioni di legge, dei regolamenti e degli stessi principi contabili e di revisione. Inoltre è stata evidenziata la necessità di intensificare la collaborazione con le altre professioni contabili, anche attraverso accordi e protocolli di intesa perfezionando i rapporti già avviati per raggiungere l’obiettivo di creare un organismo unitario che possa essere ‘unico interlocutore’ in rappresentanza delle professioni contabili nei confronti del legislatore e delle istituzioni in generale. Apprezzata poi la relazione del tesoriere Paolo Brescia che durante l’assemblea ha evidenziato come “Il bilancio del 2020 si è chiuso con riscontri positivi e spese rivolte soprattutto al software, al rinnovamento informatico – cruciale per rimodernare anche la struttura della sede di Roma – e dalle attività di formazione. Daremo poi massimo supporto alle delegazioni regionali e provinciali, espletato come forma di investimento per rafforzare l’istituto. Inoltre ho anticipato l’idea avanzata dal direttivo riguardo ad un importante investimento per l’acquisto di una propria sede, pensando di sostituire il canone di fitto con la rata di mutuo” Ed a proposito di ‘interlocuzioni istituzionali’ nei giorni scorsi il presidente Ciro Monetta ha inviato una lettera al ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta, a seguito delle sue dichiarazioni in merito al coinvolgimento degli ordini professionali nel ‘Portale del reclutamento’  previsto dal pnrr al fine di realizzare e gestire gli investimenti contemplati dal recovery plan, i vertici dell’Istituto hanno esplicitamente invitato il ministro Brunetta a rivolgere l’attenzione non soltanto al sistema ordinistico ma anche alle migliaia di liberi professionisti che operano con successo nel paese. Sempre nei giorni scorsi si è tenuta la periodica riunione online con i delegati provinciali dove è stato affrontato il tema caldo dei ctu (consulenti tecnici d’ufficio) con la proposta di predisporre un testo-base da condividere e presentare nei tribunali dei vari territori per sbloccare la vicenda della presenza capillare dei revisori legali nell’albo dei ctu. A tal proposito è stato osservato che ogni tribunale si dota di un proprio regolamento interno con particolari indicazioni sull’albo ctu. Ed in alcuni tribunali (ad esempio quello di Cosenza e Bologna) è stato espressamente stabilito che i revisori, per essere iscritti all’albo, devono essere iscritti all’Inrl, poichè il tribunale chiede l’appartenenza ad una associazione di categoria o ad un ordine professionale. Referenti dell’Inrl per questa iniziativa sui vari territori sono stati nominati, per il nord Italia il vice segretario generale dell’Inrl, Claudio Rasìa e per il centro-sud Italia il consigliere nazionale Enzo Della Monica già delegato alla formazione.

Insediate le cinque Commissioni Interne Inrl

E agli inizi di maggio sono state anche insediate le cinque commissioni interne dell’Inrl che a livello nazionale verranno coordinate dal consigliere nazionale Franco Gaslini che ha dato la sua piena disponibilità a supervisionare e riferire periodicamente al consiglio nazionale sulle singole attività.  La commissione per la internazionalizzazione sarà coordinata dal delegato Gianluca Luminari. Mentre per la commissione di studio sugli enti locali, coordinata da Ciriaco Riente, è stata avanzata la proposta di creare due distinte sottocommissioni per seguire le peculiarità della finanza pubblica, e quindi una per gli enti pubblici ed una per le partecipate in quanto sussistono articolazioni differenti. E inoltre è indispensabile puntare su una accresciuta preparazione professionale per questo ambito così delicato e in tale ottica la Commissione potrebbe farsi promotrice di iniziative formative di specializzazione. Durante l’insediamento della commissione ‘terzo settore’, coordinata da Giuseppe Luigi Esposito, sono state già focalizzate le criticità inerenti i rapporti con il sistema bancario, dove permane una interlocuzione difficile e la sottovalutazione della sua importanza da parte degli interlocutori operativo-istituzionali. Circa, poi, la commissione dei giovani revisori, coordinata da Carlotta Tedesco, è stato deciso di operare una strategica sinergia con l’unione giovani revisori legali, appena costituitasi e pronta a collaborare con l’Inrl; si tratta di un gruppo composto da neo-laureati e praticanti neo iscritti al registro, che ha già allestito un sito web per confrontarsi  con le nuove generazioni di professionisti. Tra i primi impegni di questo organismo vi è la ‘congiunzione’ tra la figura del revisore della vecchia guardia e la nuova figura, con i nuovi ruoli che spettano ai revisori legali, anche in un’ottica europea. E per la commissione ‘pari opportunità, presieduta dal segretario generale dell’Inrl Katia Zaffonato e coordinata da Chiara Montanari, è emersa la necessità di rimuovere quei fattori che sminuiscono la professionalità femminile e penalizzano le professioniste nell’assunzione degli incarichi che ad oggi – nel 70% dei casi – sono affidati a uomini.

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Ai webinar del mercoledì, i temi dell’assetto organizzativo di una impresa,  le norme sulla privacy e i reati tributari

Ai webinar del mercoledì, sempre seguitissimi da centinaia di revisori, sono stati affrontati i temi dell’assetto organizzativo in una impresa, della normativa sulla privacy e dei reati tributari illustrati rispettivamente dal tesoriere Paolo Brescia, dal consigliere Giuseppe Castellana e dalla docente Monica Busso. Sul primo tema è stato evidenziato che, oggi il revisore è chiamato a monitorare l’assetto organizzativo interno e per farlo un primo passaggio operativo può essere il controllo delle deleghe, interne, esterne e funzionali. Ed è bene che al momento dell’assunzione d’incarico, il revisore richieda una riunione con il consiglio di amministrazione per confrontarsi proprio sull’adeguatezza di tale assetto. Nel corso del webinar sulla privacy, Castellana ha ricordato che il regolamento europeo sulla Privacy, è a tutti gli effetti un aspetto del risk management, perché attiene alla gestione dei rischi, col general data protection regulation. Successivamente sono stati illustrati gli ambiti di applicazione del regolamento, evidenziando che in questo contesto il professionista è tenuto a tutelare il suo patrimonio di dati perché sarà responsabile in caso di ‘sottrazione o distruzione dei dati’. Da qui un comportamento diligente per rispettare i dettami europei. Anche perché le sanzioni sono pesanti e possono arrivare al 4% del fatturato annuo dell’impresa. Mentre Busso ha approfondito il tema dei reati tributari e in particolare delle sanzioni, tra cui quelle interdittive, che arrivano anche all’esclusione a finanziamenti ed agevolazioni di vario genere e divieto di pubblicizzare beni e servizi relativi all’attività dell’impresa.

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