Antiriciclaggio: sotto osservazione tutti i professionisti per l’operatività giuridico-contabile


Dal Sole24Ore.

I «negozi giuridici» predisposti dai professionisti giuridico-contabili finiscono nel mirino della Guardia di finanza negli accertamenti ispettivi pianificati per il 2023. La bassa propensione della categoria a compiere le comunicazioni antiriciclaggio – 5.667 sul totale di 155.426 del 2022 – unitamente a un aumento di atti “opachi” connessi agli eventi straordinari del Pnrr e della “bonus economy”, hanno acceso un alert.

La traccia è nei report dell’antiriciclaggio: in corrispondenza di determinati contesti storici, caratterizzati da forti iniezioni di denaro pubblico a sostegno del tessuto produttivo, il fisiologico aumento di atti giuridici per operazioni societarie e fiscali nasconde spesso una quota “grigia” di macchinazioni criminali. Così è stato in occasione degli appalti Expo 2015 e delle ricostruzioni post-sisma. Ma è soprattutto nel periodo Covid che il fenomeno ha assunto una portata preoccupante: tra marzo e novembre 2020 – quando la pandemia teneva sotto scacco le imprese, a corto di liquidità – sono stati registrati 14mila atti di compravendita di quote societarie compiuti con l’ausilio dei professionisti, per un ammontare complessivo di 22 miliardi di euro. Le indagini giudiziarie seguite negli ultimi due anni e mezzo hanno svelato come dietro parte di quelle acquisizioni si celasse la mano della criminalità organizzata, pronta a fare man bassa delle realtà produttive finite in crisi, utilizzando le pieghe delle norme grazie all’ausilio di una catena di «professionisti-facilitatori», come li definisce l’intelligence italiana.

Operatività giuridico-contabile

Una simile operatività giuridico-contabile sospetta è stata registrata anche in occasione del varo del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con gli stanziamenti complessivi per oltre 220 miliardi, e con la stagione della “bonus economy”, soprattutto sul fronte dei bonus edilizi. Certo si dovrà distinguere tra atti “puliti” e atti “sporchi”, ma è certo che con la struttura di controllo preventivo per il Pnrr (si veda il Sole 24 Ore del Lunedì del 20 marzo 2023) e con le verifiche sulla costituzione e cessione dei crediti per bonus edilizi, si vuole arginare il rischio che i fondi europei e i flussi finanziari nazionali divengano bersaglio di ingerenze affaristico-criminali, anche di stampo mafioso, con finalità di riciclaggio.

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