MEF, emanato il Codice Etico per i revisori legali, applicabile dal 1 gennaio 2023


Il Mef ha emanato il Codice italiano di etica e indipendenza dei revisori legali dei conti, che aggiorna il Codice dei principi di deontologia, riservatezza e segreto professionale pubblicato nel novembre 2018. Il codice etico è stato adottato con determina del Ragioniere generale dello Stato prot. n. rr. 127 del 23 marzo e redatto secondo quanto disposto dagli articoli 9,9 bis e 10 del Dlgs 39/2010.

Il nuovo codice è applicabile agli incarichi di revisione relativi ai bilanci aventi inizio il 1° gennaio 2023 o successivamente.

Il documento, frutto del lavoro congiunto tra INRL – CNDCEC – ASSIREVI, CONSOB e MEF, sostituisce il precedente Codice etico dei revisori legali adottato nel 2018 e si applica dal 1° gennaio 2023

La prima grande novità che risulta evidente nel testo è l’inserimento di una parte relativa all’indipendenza, che non era stata regolamentata dal precedente codice etico, entrato in vigore il 1° gennaio 2019.

Il codice 2023 è formato anzitutto da una prima parte (Parte 1) che richiama il quadro concettuale e i principi fondamentali e da una “Parte 3” relativa ai soggetti abilitati alla revisione e dedicata alla identificazione e alla valutazione dei rischi (interesse personale, auto-riesame, promozione interessi del cliente, familiarità, intimidazione) e alle misure di salvaguardia per mitigarli.

Numerose sono le novità presenti (come dimostra il rilevante numero di pagine del codice: 75, contro le 19 della precedente versione) e tra queste, oltre alla già ricordata “disciplina” dell’indipendenza, deve essere ricordata la sezione 330 dedicata al corrispettivo e altre tipologie di compensi.

Il corrispettivo deve essere determinato in modo da garantire la qualità e l’affidabilità dei lavori, tenuto conto delle ore dedicate per l’espletamento dell’incarico. Il codice ricorda che si genera un rischio per l’osservanza del principio di obiettività nel caso in cui un revisore corrisponda o riceva un compenso per la segnalazione di un cliente. Altrettanto rischioso è il caso in cui una quota significativa dei corrispettivi arretrati da lungo tempo non sia saldata prima dell’emissione della relazione di revisione.

La “Parte 4A” è dedicata alla indipendenza ed è molto articolata. Il nuovo codice etico ricorda che l’indipendenza comprende sia quella mentale, intesa quale stato mentale che consente di esprimere una conclusione senza condizionamenti; sia l’indipendenza agli occhi di terzi, nel senso che occorre evitare fatti e circostanze talmente significative che un terzo ragionevole informato concluderebbe che siano compromesse l’integrità, l’obiettività e lo scetticismo professionale del revisore.

Il codice esamina anche l’eventualità che il revisore, per migliorare i servizi offerti, crei una struttura più ampia insieme ad altri. In tal caso dovrà esercitare il proprio giudizio professionale per valutare se tale struttura configuri o meno una rete.

Di seguito il link dal sito del MEF dove poter reperire il Codice Etico:

https://www.revisionelegale.mef.gov.it/opencms/opencms/normativa/codice-etico/Index.html

Previous Pnrr, tutte le criticità: dalle procedure ai controlli, dalle spese al personale (che non c'è). E il ministro Fitto chiamato a riferire in Parlamento
Next Antiriciclaggio: sotto osservazione tutti i professionisti per l'operatività giuridico-contabile