All’indomani dalla formazione del governo Meloni, che annovera alcuni nomi del mondo professionale dandosi il via libera a dicasteri tecnici, il presidente dell’inrl ha redatto una lettera aperta rivolta al neo presidente del consiglio Giorgia Meloni nella quale esprime a nome di tutto il consiglio nazionale l’augurio di buon lavoro, oltre ad una manifestazione di stima ed ammirazione. “Siamo convinti – si legge nella lettera inviata alla premier dal Presidente Inrl Ciro Monetta – che in questo difficile momento, Lei e la sua squadra, forte e coesa, sarete in grado di porre rimedio ai gravissimi problemi che, da diverso tempo, affliggono il nostro Paese. Siamo fiduciosi che il Suo nuovo Governo, darà una svolta decisiva per la ripresa e la ripartenza del nostro Paese al fine di scongiurare una ulteriore ondata di emergenza socio-economica. Le scelte che andrà a fare, insieme alla sua squadra di Governo, saranno fondamentali per il presente ma anche indispensabili per il futuro delle nuove generazioni. Siamo fortemente convinti che, mai come in questo momento, sarebbe determinante un lavoro condiviso con tutte le categorie professionali, al fine di implementare misure attuative e semplificazioni indispensabili per la serenità degli imprenditori e per la ripartenza dell’economia italiana. Siamo fiduciosi che, al più presto, si creerà quell’indispensabile rapporto collaborativo, che è sempre mancato, tra Amministrazioni dello Stato, Professionisti, Imprese e Lavoratori, al fine di rendere sempre più efficienti, efficaci e performanti i servizi forniti da ciascuno. Sono convinto che questo sia l’auspicio di tutti. Con l’occasione – conclude nella lettera il presidente Monetta – Le confermo la piena disponibilità dei revisori legali Italiani ad una fattiva collaborazione per trovare le giuste soluzioni che diano al nostro Paese, oggi più che mai in enorme difficoltà, le migliori risposte e soluzioni possibili, senza alcuna pretesa di sostituire la politica e/o di coprire spazi altrui. Confidiamo nella sua persona e siamo convinti che il suo governo terrà nella dovuta considerazione questa nostra espressa volontà.” A seguito poi del discorso alla Camera della premier Meloni, nel quale sono stati anticipati alcuni provvedimenti fiscali, il presidente dell’Inrl ha espresso la soddisfazione dei professionisti contabili per le riforme annunciate.Poco prima del cambio di guida del governo, lo stesso Monetta aveva anche avuto modo di ribadire l’importanza di gestire al meglio i fondi del Pnrr, occasione più unica che rara per rilanciare l’economica del paese. “I fondi del pnrr – aveva scritto Monetta nel suo editoriale sull’ultimo numero del bimestrale dell’istituto – devono essere il primo motore del paese ed è indispensabile che vengano messe in atto anche politiche strutturate che investano sul lavoro nel lungo periodo, che possano creare una crescita comune dell’intero territorio nazionale e che mirino ad accogliere tutti gli obiettivi che si prefigge il pnrr, primo fra tutti l’eliminazione delle disuguaglianze. Quindi una politica programmatica e pianificata che parta dalle difficoltà del quotidiano, dal malessere dei cittadini, dalla mancanza di lavoro, dalla carenza di adeguate infrastrutture che non permettono lo sviluppo dei territori in modo equo, dal completo abbandono e disgregazione tra le fasce sociali e il futuro delle giovani generazioni che hanno, invece, necessità di essere coinvolte nei progetti di sviluppo.” Nella interlocuzione con i nuovi referenti istituzionali, i vertici Inrl intendono ribadire che lo snodo cruciale per tutto il sistema-paese, ovvero il Pnrr, rilascia ingenti risorse per gli Enti Locali dove si prospetta un’opportunità unica per lo sviluppo del territorio: mai, nella storia recente delle amministrazioni locali, infatti, si era registrata una dotazione di circa 61 miliardi di euro. Un enorme volume di risorse economiche per ridisegnare il futuro del paese che necessiterà di un rigoroso monitoraggio contabile, nel quale i revisori legali saranno chiamati a svolgere il delicato compito di un controllo all’insegna della trasparenza. E proprio per consentire ai professionisti contabili di esercitare al meglio le loro consulenze l’Istituto Nazionale Revisori Legali ha approntato un progetto di ‘informazione e formazione’ su come cogliere la preziosa opportunità del Pnrr per rilanciare lo sviluppo socio-economico nei Comuni.
Nell’alta formazione dell’Inrl dell’ultimo trimestre 2022 le principali novità degli isa italia
Tra i docenti protagonisti dell’alta formazione organizzata dall’inrl per l’ultimo trimestre dell’anno, Anna Maria Ruggieri si è già soffermata nella lezione del 7 ottobre scorso sull’applicazione dei principi di revisione nelle società ‘less complex entities ovvero quelle aziende dove è presente una concentrazione della proprietà e della direzione in un numero limitato di soggetti spesso un singolo soggetto. “Si tratta di tipologìe di società – osserva Ruggieri – che possono adottare i principi di revisione in forma “scalare” seguendo quanto riportato nei principi di revisione nella sezione “Considerazioni specifiche per le imprese di dimensioni minori”. Nella lezione già svolta ho posto l’attenzione sulla “scalabilità” che può essere operata nelle società “Less Complex Entities” nella fase della pianificazione e della contestuale valutazione dei rischi. Riguardo alla pianificazione, il principio di revisione (ISA Italia) 300 prevede che nelle imprese di “dimensioni minori”, a fronte di una strategia non particolarmente complessa, può essere necessaria la predisposizione di un piano operativo maggiormente dettagliato che tenga conto del fatto che in tali contesti il sistema di controllo interno è spesso meno formalizzato e quindi “meno affidabile”. Il piano dettagliato di revisione dovrà, quindi, comprendere una descrizione della natura, tempistica ed estensione delle procedure di revisione adeguatamente pianificate in risposta alla identificazione e alla valutazione dei rischi e alla mancanza di test di conformità sulle procedure interne. Riguardo all’applicazione del concetto di “scalabilità” alla valutazione dei rischi, nel nuovo principio (ISA Italia) 315 troviamo che “la natura e l’estensione delle procedure di valutazione del rischio varierà in base alla natura e alle circostanze dell’impresa (ad esempio, il grado di formalizzazione delle direttive, delle procedure, dei processi e dei sistemi dell’impresa). Questo comporta che sarà il revisore, utilizzando il giudizio professionale, a determinare la natura e l’estensione delle procedure di valutazione del rischio da svolgere senza, però, tralasciare la comprensione dell’impresa e del contesto in cui opera e del quadro normativo sull’informazione finanziaria applicabile e la comprensione delle componenti del sistema di controllo interno dell’impresa. L’obiettivo del corso – sottolinea Ruggieri – è quello di dimostrare che la pianificazione è una fase della revisione imprescindibile per la valutazione del rischio e che non può essere “saltata” in funzione della dimensione della società revisionata. Al revisore è permesso solo la modulazione delle verifiche da svolgere, e la documentazione da predisporre, in funzione della dimensione della società. Per operare questa modulazione, non si può fare riferimento a regole standard perché al momento non esiste un ISA per la revisione del “Less Complex Entities”. Pertanto, dovrà essere il revisore ad esercitare il proprio giudizio professionale e andare a “scalare” i singoli principi di revisione per adattarli alle caratteristiche della società che sta revisionando.”
Un altro autorevole docente dell’alta formazione Inrl è il professor Riccardo Bauer che nello specifico ha evidenziato come “L’iniziativa dell’istituto è lodevole perché proprio poche settimane fa il mef ha emesso i nuovi principi di revisione con valenza dal 1° gennaio 2022 (cioè 8 mesi prima…). In particolare tre sono stati i temi da me trattati nei corsi: innanzitutto l’importanza degli elementi probativi in revisione, i nuovi aspetti di rischio intrinseco e di controllo oggetto della riscrittura del principio di revisione ISA ITALIA N 315 e le analisi comparative. Per elementi probativi si intendono tutte le informazioni utilizzate dal revisore per giungere alle conclusioni su cui basare il proprio giudizio sul bilancio e comprendono le informazioni contenute nelle registrazioni contabili da cui trae origine un bilancio. Il nuovo principio ISA ITALIA 500 allarga la platea degli elementi probativi anche alle fonti esterne di informazioni e alla analisi della ragionevolezza delle perizie effettuate da terzi. Ad esempio una considerazione dell’indice ISTAT sull’inflazione costituisce una fonte esterna (affidabile) di informazione di cui il revisore deve tener conto, così come la analisi delle ipotesi e dei dati su cui una perizia esterna si è basata. Un passo in avanti importante per i revisori ai quali il principio richiede di verificare l’affidabilità della fonte informativa prima di trarre conclusioni affrettate. L’importante degli elementi probativi si sposta poi su alcune domande ricorrenti, quali cosa devo verificare, quanto devo verificare, quando devo effettuare le verifiche. Inoltre inquadra diversamente gli elementi probativi a seconda che si svolgano procedure per verifiche di conformità alle procedure dell’impresa o procedure di verifica di validità (ad es. sui saldi contabili di un bilancio di fine esercizio).”