L’appello dell’Inrl alle istituzioni: ci vuole chiarezza normativa per scongiurare un ‘disorientamento’ tra i professionisti


Su ItaliaOggi un forte appello dell’Inrl

ai referenti istituzionali per scongiurare il rischio   di un ‘dannoso ‘disorientamento operativo’  per i professionisti contabili.

E’ un vero e proprio ‘tempo sospeso’ quello che stanno vivendo le imprese italiane e con esse i professionisti contabili, in particolar modo i revisori legali, con la ulteriore proroga dell’entrata in vigore del Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza e le recenti sentenze, come quella della Cassazione con la quale si stabilisce che le norme sul sovraindebitamento, sostenute nel codice, non sono in vigore, e dunque non possono essere considerate dal giudice in un procedimento di esdebitazione. In questi due mesi, dunque, si materializza il rischio di un ‘disorientamento operativo’ da parte di chi come i revisori legali, devono analizzare scrupolosamente lo stato di salute di migliaia di aziende. Nello specifico il Presidente dell’Inrl, Ciro Monetta, sottolinea: “Oltre a tutto questo, tanto per cambiare, il 17 marzo scorso, è stato approvato dal Consiglio dei ministri un ulteriore schema di decreto, che introduce la definizione degli assetti organizzativi delle aziende, nonché la codifica di alcuni segnali di allarme per prevenire la crisi aziendale. Tra questi, gli squilibri di carattere reddituale, patrimoniale o finanziario; le prospettive di continuità aziendale per l’esercizio in corso o i sei mesi successivi; e ancora gli indici di sostenibilità dei debiti per i sei mesi successivi; gli indici di sostenibilità oneri d’indebitamento con flussi di cassa; e la adeguatezza dei mezzi propri rispetto a quelli di terzi, ritardi nei pagamenti reiterati e significativi. Conseguenze di queste nuovi parametri? Ulteriori difficoltà per professionisti ed aziende. La triste situazione della crisi economica degli ultimi anni, emersa con maggiore vigore con l’avvento della pandemia, aveva, in qualche modo, evidenziato la necessità di un rinvio dell’applicazione delle nuove norme riguardo la crisi d’impresa (ma, un rinvio – non un continuo…..). Purtroppo, è sotto gli occhi di tutti che, il continuare a rinviare, non si sta rivelando una soluzione ma un danno sia per gli imprenditori che per professionisti e magistrati in quanto aumentano le criticità e le difficoltà operative di tutti. Infatti, questo continuo alternarsi di date e il succedersi di provvedimenti, in un ambito così delicato e, in questo particolare frangente, rischia di produrre danni irreparabili sulla ripartenza delle aziende. Quindi: solo tanto disorientamento. Pertanto, l’auspicio è quello di fare chiarezza, al più presto, anziché continuare a rinviare”.

Successo del webinar con il focus sulla composizione negoziata

Ancora una sessione di successo per i webinar del mercoledì promossi dall’istituto che da questo mese sono gratuiti soltanto per tutti gli iscritti Inrl, mentre per i revisori non associati che intendono seguirli, viene richiesta l’iscrizione. La tematica di fondo del recente webinar condotto dall’avvocato Cristina Guelfi, docente di alto profilo dei corsi di formazione Inrl, è stata la   Composizione negoziata e gli  strumenti di risoluzione della crisi previsti dalla legge fallimentare. Ad aprire il webinar si è collegato  il vice segretario generale dell’istituto Claudio Rasìa, che ha ricordato: “Proprio questo venerdì l’Inrl avvìa  il ricco programma di alta formazione che contiene un insieme di argomenti di stretta attualità come il terzo settore ed il Pnrr. In riferimento, poi, alle informazioni che giungono dagli iscritti, circa modalità e condizioni operative stabilite per la professione di revisore contabile,   l’istituto è in costante contatto con l’agenzia delle entrate e con le camere di commercio sul territorio, per poter  soddisfare le istanze presentate: la segreteria Inrl si è attivata da tempo e stiamo attendendo mirate risposte per svolgere al meglio la nostra attività.”

Riguardo al webinar, poi, l’avvocato Cristina Guelfi ha evidenziato alcuni aspetti di rilevante importanza circa la composizione negoziata, precisando soprattutto che: “Si tratta di un istituto contemplato nel Dl 118- articolo 2, ma non ancora entrato in vigore perché soggetto a nuovi iter parlamentari, soprattutto per la parte relativa ai sistemi di allerta che allo stato attuale dovrebbero entrare in vigore nel dicembre 2023. Alla luce di questo quadro molto frammentario, aumenta la incertezza però intanto noi operatori siamo chiamati a dover lavorare con le imprese che presentano degli evidenti profili di criticità, nella loro attività quotidiana e sotto il profilo della continuità aziendale. Questa procedura è andato a sostituire il vecchio istituto della crisi d’impresa e sebbene sia facoltativo, si sta rilvelando sempre più uno strumento in realtà obbligatorio. Da qui il nuovo obbligo della nomina dell’esperto, come passaggio-chiave. Questo strumento non ha carattere giurisdizionale ma è un istituto di diritto privato; uno strumento dove il ruolo del giudice è posto ai margini perché i soggetti principali sono l’imprenditore e l’esperto. Il primo ha grandi responsabilità, con l’onere di saper formulare un adeguato assetto di natura organizzativa, amministrativa e contabile. Rimangono centrali i criteri della continuità aziendale: la procedura negoziata delinea anche il ruolo dell’esperto e quello del revisore legale e come ci si deve interfacciare con l’imprenditore. Ad oggi continua ad essere fondamentale, in questo quadro normativo ancora poco chiaro,. Il collegio sindacale e il revisore legale nel procedimento di accertamento della continuità aziendale. L’insieme di questi soggetti dovrebbero essere tutti focalizzati a capire se ci sono le condizioni ed i presupposti per continuare la sua attività. E quindi ci si addentra nel concetto dei presupposti soggettivi (gli imprenditori delle PMI) ed oggettivi con l’analisi della sostenibilità economica dell’impresa. Ad oggi – ha proseguito Guelfi – nell’elenco degli esperti non ci sono state ancora tante adesioni e quindi alla difficoltà di reperire queste figure si aggiunge anche la problematica legata all’incertezza di andare a capire la ‘probabilità’ in cui l’impresa possa cessare la sua attività.” Inoltre l’avvocato Guelfi ha tenuto a sottolineare che: “Non sono mai entrati in vigore gli indici di allerta e siccome sono criteri molto severi siamo all’interno di un ‘vuoto’ che  di fatto può danneggiare lo stesso revisore legale che si trova ad operare in un contesto non ancora ben definito.”

Sul concetto di continuità aziendale, infine, la Guelfi ha tenuto a precisare che “C’è stata una recente sentenza del Tribunale di Milano del marzo 2022 che ha stabilito i parametri della crisi di insolvenza richiamando un ‘intento anticipatorio’ dove un ruolo decisivo viene ricoperto anche dai revisori legali. L’evidenziare il probabile squilibrio nel giusto anticipo è l’unico modo, anche per il professionista contabile, per evitare responsabilità. L’intento anticipatorio risiede nella inadeguatezza dei flussi di cassa. Dal momento che i giudici non hanno competenze contabili, il revisore legale che va ad accettare la conformità dei dati di bilancio, potrebbe anche essere chiamato come ‘tecnico’ di parte all’interno dei procedimenti, per avvalorare ulteriormente il motivo per cui sono state determinati alcuni dati contabili. Questa è un’ulteriore criticità e responsabilità perché è un testo di legge scritto male. La responsabilità del revisore risiede proprio nell’identificare i presupposti o meno della continuità aziendale, secondo quanto raccolto per redigere il bilancio. La carenza degli indici di allerta, di certo non aiuta i professionisti contabili nello svolgere il proprio operato.”

Infine, due aspetti non certo marginali: innanzitutto il divieto di dichiarare   fallimento durante la procedura della composizione negoziata. Ed anche qui l’avvocato Guelfi ha sottolineato: “C’è da chiarire se questo divieto permane se le misure protettive adottate diventano efficaci, tenendo conto che se dovesse permanere in vigore questo divieto, si creerebbe una contraddizione dannosa: perché sorgerebbe il rischio di un utilizzo dilatorio e abusivo della composizione negoziata stessa. Il secondo aspetto riguarda il nodo della rinegoziazione dei contratti pendenti (ad esempio quelli con i fornitori..) durante la procedura della composizione negoziata. “Anche qui l’esperto ha il potere di invitare le parti e prevedere la rinegoziazione, soprattutto alla luce di eventuali eccessive onerosità di alcune clausole contrattuali a causa dell’evento pandemico.”

Revisori News                             

Parte oggi il Programma di Alta Formazione dell’Inrl

Prende il via proprio oggi il programma di alta formazione dell’inrl, a pagamento, con 7 incontri dal 22 aprile al 24 giugno, per un totale di 28 ore di formazione accreditata al Mef. Per iscriversi si richiede la compilazione dell’apposito modulo caricato sul sito dell’istituto (www.revisori.it). Nel primo incontro di oggi i consiglieri nazionali dell’istituto, Giuseppe Castellana e Paola Carnevale, affronteranno alcuni temi del codice del terzo settore, con gli aspetti legati alla revisione legale. Nell’incontro programmato venerdì 29 aprile, il professor Riccardo Bauer relazionerà sull’isa 300, pianificazione dell’incarico di revisione, mentre la docente Camilla Rubega si soffermerà sugli isa 500 e 501, ovvero gli elementi probativi.       I  due incontri previsti per venerdì 6 maggio e venerdì 20 maggio, verranno tenuti dai consiglieri nazionali inrl Giuseppe Castellana e Paola Carnevale e dal professor Giorgio de Lucchi con una serie di  approfondimenti di tematiche legate all’attività di revisione legale sempre nel terzo settore. 

Ad Amantea un convegno sul Pnrr, opportunità per imprese e professionisti

Si terrà il prossimo 5 maggio ad Amantea un convegno nazionale organizzato dall’ocdec di Paola, in collaborazione con l’Inrl, il Discag Unical, la Saf-Calabria e Basilicata, Confindustria e ordine degli avvocati di Paola, sul tema “Pnrr, un’opportunità per imprese, enti e professionisti” al quale parteciperanno il presidente dell’ocdec di Paola, Fernando Caldiero, il presidente dell’Inrl Ciro Monetta, il presidente dell’ordine avvocati di Paola, Mario Pace, la direttrice del Saf-Calabria-Basilicata Giovannella Famularo. A moderare il convegno sarà il professor Franco Rubino. Prevista la partecipazione dell’on.le  Paola de Micheli della VI commissione finanze della camera dei deputati.

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