Al nord incentivi per nuove imprese, donne e professionisti


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Sul Sole24Ore un articolo di Roberto Lenzi sui bandi regionali.

Dalle Regioni del Nord, infatti, arriva una serie di bandi per le imprese. Prevedono incentivi che vanno dal 30% al 50% delle spese ammissibili. Tra i beneficiari si segnalano soprattutto le nuove imprese e quelle a prevalente partecipazione femminile.

Veneto

Dalla Regione Veneto arrivano 2,3 milioni di euro per progetti di avvio, insediamento e sviluppo di nuove imprese con prevalenza di partecipazione femminile nei settori dell’artigianato, dell’industria, del commercio, dei servizi e attività professionali esercitate da donne. Il tutto al fine di rafforzare e arricchire il tessuto imprenditoriale veneto, in attuazione della legge regionale n. 1/2000.

Una quota pari a 500mila euro è riservata alle domande presentate dalle professioniste, operanti in forma singola o associata.

I beneficiari sono piccole e medie imprese, imprese individuali, società i cui soci ed organi di amministrazione sono costituiti per almeno due terzi da donne residenti nel Veneto da almeno due anni. Sono inoltre incluse le imprese nelle quali il capitale sociale è per almeno il 51% di proprietà di donne.

L’agevolazione, concessa sotto forma di contributo a fondo perduto, è pari al 30% delle spese ammissibili per beni materiali, immateriali e servizi.

Per le piccole e medie imprese (pmi), le categorie di spese ammesse includono macchinari, impianti produttivi, hardware, attrezzature, arredi nuovi di fabbrica, negozi mobili, autocarri furgonati a esclusivo uso aziendale e opere murarie e di impiantistica.

Per le professioniste, le spese includono macchinari, impianti produttivi, hardware, attrezzature, arredi nuovi di fabbrica, opere murarie e di impiantistica, software e realizzazione di sistemi e-commerce e spese generali.

I progetti devono prevedere un importo di spesa compreso tra 20mila e 170mila euro per le pmi, escluse le professioniste operanti in forma societaria. Per le professioniste operanti in forma singola, associata e societaria, l’importo dell’intervento deve essere compreso tra 12 mila e 40 mila euro.

La domanda di sostegno dovrà essere presentata, entro mercoledì 8 marzo 2023, attraverso il Sistema informativo unificato della Programmazione unitaria (Siu) della Regione del Veneto.

Emilia-Romagna

Anche la Regione Emilia-Romagna ha lanciato un contributo a fondo perduto per le imprese femminili, con l’obiettivo di rafforzarne lo sviluppo e supportare le realtà che vogliono effettuare nuovi investimenti.

La Regione ha stanziato 3 milioni di euro a copertura della metà della spesa ammessa, per un importo non superiore a 80mila euro, provenienti dall’azione 1.3.6 del programma operativo Fesr 2021-2027.

Le pmi, a prevalente partecipazione femminile e con sede operativa nella regione, sono le beneficiarie di tale iniziativa.

L’agevolazione complessiva copre fino al 45% delle spese ammissibili, di cui il 30% nella forma del fondo perduto. A questa va sommata un’eventuale quota parte, fino ad un massimo del 15%, a copertura del costo degli interessi da sostenere per l’attivazione di un mutuo di almeno quattro anni, calcolato sulla base dell’attualizzazione degli interessi. La stipula di questo mutuo, e quindi anche l’accesso alla seconda componente del contributo, non è obbligatoria.

Se verranno soddisfatti i requisiti di premialità, sarà concesso un 5% in più, che permetterà al contributo di arrivare al 50%.

Le domande, che verranno accettate fino a un massimo di 300, potranno essere presentate dalle ore 10 del 24 febbraio 2023 fino alle ore 13 del 28 marzo 2023.

Lombardia

La Regione Lombardia ha approvato i criteri dell’edizione 2023 del bando «Nuova impresa», in continuità con le precedenti edizioni. In concreto, si intende promuovere l’avvio di nuove imprese e l’autoimprenditorialità, anche in forma di lavoro autonomo con partita Iva individuale. Il tutto attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto sui costi connessi alla creazione delle nuove imprese.

Il bando ha una dotazione finanziaria di un milione di euro e prevede la concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa nel limite di 10 mila euro.

I progetti dovranno prevedere un investimento minimo di 3mila euro.

I beneficiari saranno lavoratori autonomi con partita Iva individuale e Mpmi (microimprese, piccole e medie imprese, secondo la definizione della Raccomandazione n. 2003/361/CE) attive e iscritte al Registro delle imprese a decorrere dal 1° gennaio 2023.

L’apertura della presentazione delle domande è prevista entro aprile 2023 e avrà una procedura a sportello.

Fino al 31 marzo 2023 è comunque aperta l’edizione 2022 del bando, con una dotazione complessiva di 9,9 milioni di euro.

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