Su Italiaoggi la interlocuzione dell’inrl col governo sul patto delle professioni contabili, l’impegno nel terzo settore e la riunione del 10 marzo per le elezioni delle delegazioni


Riprende vigore ed efficacia la proposta che poco più di un anno fa i vertici dell’Inrl avevano cominciato ad abbozzare e presentare, nel corso di riunioni separate, sia ai dottori commercialisti che ai consulenti del lavoro, riguardo ad una unitarietà di intenti delle professioni contabili e sulla valenza anche politica di presentare un unico interlocutore nelle relazioni da mantenere costantemente con i referenti istituzionali. L’occasione l’ha offerta, proprio alcuni giorni fa,  il Ministro del Lavoro, Marina Calderone che nel corso di un convegno sul terzo settore, ha auspicato la compattezza delle categorie professionali, nella fattispecie quelle contabili, per affrontare tutti insieme un delicatissimo momento per il sistema-paese. Una dichiarazione che ha riscosso immediatamente la piena adesione dell’Istituto Nazionale Revisori Legali come ribadisce il Presidente dell’istituto, Ciriaco Monetta:“Auspichiamo che nel più breve tempo si possa formalizzare l’unitarietàdelle tre professioni contabili, dottori commercialisti, revisori legali e consulenti del lavoro,  e condividiamo – avendolo anche noi proposto da tempo – il progetto di creare un “unico interlocutore” per interloquire con il legislatore, le Istituzioni, la classe Politica, il mondo accademico e le altre professioni. Tanto più che è stata già  manifestata la piena disponibilità sia da parte del CNDCEC che dal CDL.”

In particolare il Presidente Monetta concorda con il passaggio pronunciato dal Ministro ed ex Presidente CDL, Calderone, che “uniti si vince”  “Perché così  sarà possibile    dare un segnale importante di ripresa e rinascita delle professioni contabili per il bene di professionisti, imprese ed economia del Paese. Sarà l’occasione per dimostrare che i tempi sono cambiati e che è indispensabile adeguarsi all’evoluzione, alle nuove metodologie di lavoro ma principalmente al cambiamento epocale causato dagli ultimi tragici avvenimenti.” Monetta ha poi aggiunto: “Personalmente credo fermamente che il valore dei rapporti umani è sempre stato e lo sarà ancora di più dopo le recenti tristi esperienze del covid, della guerra in Ucraina, del terremoto in Turchia e vicende destabilizzanti come il caro energìa, l’unica ed immediata soluzione ai tanti problemi che affliggono il nostro Paese Mai come in questo momento, i professionisti contabili appaiono indispensabili per la ripartenza dell’economia: dalla delicata scadenza dei bilanci 2022, con gli sforzi per assicurare a molte PMI la continuità aziendale,  alla corretta gestione dei 66 miliardi di euro che il Pnrr ha destinato agli Enti Locali. Del resto è proprio alla luce di quella che praticamente tutti gli  economisti considerano la più cospicua dotazione di risorse economiche che sia stata mai affidata all’amministrazione locale, è  proprio il governo centrale ad auspicare il pieno coinvolgimento dei professionisti, con le specializzazioni che potranno favorire la corretta ed efficace gestione di queste ingenti somme di denaro a disposizione del paese, della collettività. Se verremo chiamati a fare la nostra parte, come auspico da tempo – aggiunge Monetta – non intendiamo sottrarci alle responsabilità che il legislatore impone nell’utilizzo del denaro pubblico, ma è altrettanto evidente che chiediamo il rispetto delle nostre prerogative e la tutela delle professionalità che entreranno in gioco.”

E nel ricordare che l’intento comune delle tre professioni contabili è anche quello di avere maggiore forza e rappresentatività, Monetta ha poi concluso:

Sono convinto che questo progetto di unitarietà sia l’unica grande occasione per scrivere il futuro delle tre categorie, superando l’impasse di contrapposizioni che le ha caratterizzate negli ultimi 20 anni. Oggi più di ieri solo il gioco di squadra può portare al raggiungimento di obiettivi comuni.” Le tappe di avvicinamento a questo vero e proprio ‘patto’ erano state decise da tempo dal consiglio nazionale dell’Inrl e proprio a fine anno, durante la tradizionale cena di auguri tenutasi a Roma alla quale aveva partecipato il vice presidente del CNDCEC, Michele de Tavonatti,  i vertici dell’istituto hanno rilanciato la necessità di realizzare questa sinergìa che potrebbe poi sfociare nella gestione condivisa del registro dei revisori attualmente affidata dal Mef alla Consip.

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Per il Terzo Settore, tante avvertenze e l’impegno      della Commissione di studio Inrl

Prosegue la ribalta mediatica sul terzo settore, grazie anche a convegni, seminari di studio e dibattiti che ‘affollano’ sempre più frequentemente le pagine di testate specializzate. Una attenzione mostrata da tempo anche dall’Inrl che lo scorso anno ha istituito una apposita commissione di studio coordinata da Giuseppe Luigi Esposito, professionalmente coinvolto e da tempo molto attivo in questo ambito, il quale sottolinea: Mentre il mille proroghe 2023 (DL 29/12/2022 n. 198) con l’art. 9 concede proroga al 31 dicembre 2023 i termini per la regolarizzazione e la conseguente iscrizione al RUNTS (Registro Unico Nazionale Terzo Settore), dai canali di informazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali si evince che su un totale di 363.499  istituzioni no profit (Dati ISTAT) già esistenti al 2020 sono 95.174 gli enti iscritti al 20/02/2023 e di essi 59.678 enti iscritti con trasmigrazione. Alla stessa data risultano 16.812 gli enti iscritti senza provvedimento mentre 13.747 quelli con richiesta pendente di integrazione/rettifica, e, infine, sono 6.079 i diniegati in trasmigrazione. In merito, giova ripetere che mentre per le ONLUS, le Imprese Sociali e le Cooperative Sociali, è previsto un processo “automatico” di trasmigrazione dai precedenti registri di riferimento (art. 54 Titolo VI D.lgs. 117/2017), per i tanti enti che non risultano e non risultavano iscritti a questi ultimi (art. 47 D.lgs. 117/2017), è invece necessario attivare tutti i processi così come indicato nella VI sezione del Codice del Terzo Settore. A questo punto il primo e serio rischio nell’ipotesi di mancato adempimento è la perdita del diritto a godere dei vantaggi e delle agevolazioni fiscali previste per gli enti del terzo settore, a cui si aggiunge la responsabilità degli amministratori per il mancato adempimento dei doveri imposti dalla legge.”

Da parte sua, la consigliera nazionale dell’Inrl, Paola Carnevale, delegata dal cn a seguire da vicino i lavori di questa commissione,  si sofferma su alcuni aspetti di indubbio interesse: Il nuovo panorama del terzo settore si è arricchito di nuove figure professionali, difatti, negli enti non profit diventa sempre più importante la presenza dell’organo di controllo. Come sappiamo, le norme sugli enti non profit non sono ancora organiche, pertanto, si fa spesso riferimento alle normative applicabili alle società. L’incarico di revisione legale, dunque, può essere affidato ad un sindaco unico i cui compiti sono disciplinati dall’art. 2477 c.c. aggiornato dalla legge n.35/2012, al Collegio sindacale; ad un revisore iscritto al Registro dei revisori, ad una società di revisione. La peculiarità si riscontra nel fatto  – prosegue Carnevale – che negli enti non profit l’organo di controllo, oltre a vigilare sull’osservanza della legge e dello statuto, monitora il rispetto dei principi di corretta amministrazione, anche con riferimento alle disposizioni del D.Lgs 231/01 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, nonché sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo, contabile dell’ente e sul concreto funzionamento di questo. E sempre l’organo di controllo deve, anche, esercitare il monitoraggio dell’osservanza delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale dell’ente, con particolare riguardo alle norme contenute negli artt. 5, 6, 7 e 8 del Dlgs 117/2017 (sulle attività di interesse generale e le attività di tipo diverso che possono essere svolte dagli ETS, sulla raccolta di fondi, l’assenza dello scopo di lucro e la devoluzione del patrimonio residuo di essi. Ed infine – conclude Carnevale – deve attestare che il bilancio sociale sia stato redatto in conformità alle linee guida previste da un apposito decreto del Ministro del Lavoro e Politiche sociali, come previsto dall’art. 14 sempre del Codice del terzo settore e deve illustrare gli esiti del monitoraggio svolto dai sindaci, attraverso la redazione della relazione sui risultati di esso, comma 7.”

BOX                                                                                                                   

Il 10 marzo riunione in streaming delle delegazioni Inrl

E’ stato organizzato per venerdì 10 marzo, alle ore 11.30, l’incontro in streaming con le delegazioni dell’istituto. All’ordine del giorno del meeting le elezioni riguardanti nuove e vecchie delegazioni provinciali in base al nuovo regolamento e la programmazione annuale dei convegni e seminari sul territorio nazionale. La segreteria dell’Inrl provvederà ad inviare a tutti gli interessati il link necessario per il collegamento.

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