controllo dei contributi pubblici significativi per imprese, enti e fondazioni: il ruolo dei revisori


Da Fiscoetasse.com

L’accesso ai contributi pubblici da parte di imprese, enti e fondazioni è sempre più regolamentato, con l’obiettivo di garantire trasparenza e corretto utilizzo delle risorse statali. Un nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), in attuazione dell’art. 1, comma 857, della Legge di Bilancio 2025 (Legge 207/2024), introduce obblighi stringenti in merito all’individuazione, monitoraggio e verifica dei contributi di entità significativa concessi a società, enti, organismi e fondazioni. uesta nuova normativa avrà un impatto rilevante sui processi di controllo e trasparenza finanziaria, imponendo obblighi di comunicazione e verifiche specifiche sui fondi ricevuti. I revisori contabili e gli organi di controllo interno delle imprese avranno quindi un ruolo centrale nella certificazione dell’uso corretto delle risorse pubbliche.

In buona sostanza Il DPCM introduce un sistema di monitoraggio e trasparenza sui contributi statali rilevanti, imponendo obblighi di comunicazione agli enti erogatori e verifiche agli organi di controllo dei beneficiari, l’obiettivo è quello di garantire un uso corretto dei fondi pubblici e prevenire abusi.

Un contributo è considerato di entità significativa se soddisfa entrambi i seguenti criteri:

  • è erogato dallo Stato, da società pubbliche (non quotate) o da enti pubblici non economici, e consiste in una erogazione di somme di denaro destinata alla realizzazione di finalità o di specifici progetti di interesse pubblico,
  • ha un importo pari o superiore a 1 milione di euro annui o rappresenta almeno il 50% del totale delle entrate, dei ricavi o del valore della produzione del beneficiario.

Sono esclusi dal provvedimento:

  • contributi a una generalità di soggetti;
  • contributi di natura corrispettiva, retributiva, indennitaria o risarcitoria;
  • crediti d’imposta;
  • contributi erogati agli enti del Terzo Settore (D. Lgs. 117/2017).

L’erogazione è rilevante solo per contributi ricevuti dal 1° gennaio 2025 in poi.

collegi dei revisori e sindacali delle società, enti e fondazioni che ricevono contributi significativi devono:

  • controllare che i fondi siano utilizzati per le finalità previste,
  • inviare una relazione di verifica al Ministero dell’Economia entro il 30 aprile dell’anno successivo.

Se un beneficiario non invia la relazione o non utilizza il contributo correttamente, ciò può comportare l’esclusione da ulteriori erogazioni pubbliche.

Tutto questo perchè tra gli obblighi figura la Certificazione dell’uso del contributo da parte di revisori contabili: i beneficiari dovranno infatti avvalersi di revisori legali o società di revisione per attestare che i fondi siano stati utilizzati nel rispetto delle finalità previste.

Questi obblighi si inseriscono in un contesto normativo che punta a rafforzare l’accountability delle imprese e degli enti pubblici, riducendo il rischio di abusi o appropriazioni indebite di risorse statali.


(credit foto: Camera di Commercio di Verona)

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